Cancro, Bassolino giura: 200mila euro alla ricerca Ma poi ne versa solo uno

Ieri, era stato un generoso, seppur verbale, slancio in avanti. Un promettente annuncio: «La Regione vi finanzierà con 200mila euro». Slancio che oggi si è invece trasformato in un drastico, quasi irridente, passo indietro. Più o meno: «Eccovi un euro. È una cosa così, una cosa simbolica».
Per amor di cronaca, «ieri» vuol dire tre anni fa. A sporgersi sul precipizio senza pericoli delle promesse, era stato il Consiglio Regionale della Campania. Che approvando all’unanimità un ordine del giorno che dava via libera in tal senso alla Regione, aveva riempito di speranza i cuori dei promotori della nascitura Fondazione Melanoma. Tutti oncologi e ricercatori di fama internazionale che già pensavano di poter così presto assicurare a Napoli e alla Campania tutta un organismo unico, in grado di colmare un grave vuoto nell’assistenza medico sanitaria del Sud. Specie contro una delle neoplasie più infide, pericolose e assassine.
L’«oggi» taccagno è invece quello della Giunta Regionale, presieduta dal compagno Antonio Bassolino. Che evidentemente affetto dalla sindrome del braccino corto - anzi cortissimo - ha sì approvato lo statuto della nascitura Fondazione, ma restringendo il finanziamento dai ventilati 200mila euro a un’unica monetina. Che suona come un’elemosina ai promotori, ma quel che è peggio come uno schiaffo in faccia alle migliaia di persone affette dal melanoma in tutta Italia (ogni anno 7mila nuovi casi e 1.500 decessi) e in particolare in Campania, una delle regioni più colpite dal terribile tumore della pelle, con 800 nuove diagnosi ogni dodici mesi.
A questo punto è iniziata una corsa contro il tempo, perché chi è impegnato quotidianamente nella lotta contro il cancro non può certo accontentarsi di finanziamenti «simbolici», soprattutto se pari a un euro. Su questo fronte, purtroppo, non basta il pensiero. «Mi appello alla generosità dei napoletani e di tutti i campani - dice il professor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia medica e Terapie innovative dell’Istituto dei Tumori partenopeo, il Pascale - perché offrano un contributo alla costituzione della Fondazione Melanoma, la prima in Italia che vede la partecipazione di tre istituzioni pubbliche». Oltre alla Regione, quantunque anch’esse con quel singolo euro simbolico, aderiscono infatti all’iniziativa anche la Fondazione G. Pascale e la Seconda Università di Napoli.
«Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti - ribadisce Ascierto, che è anche il presidente del Comitato promotore (coordinatore è il professor Nicola Mozzillo e tesoriere il dottor Pierluigi de Falco) - per poter raggiungere la cifra di 60mila euro, quella minima affinché la Fondazione possa nascere». A questo scopo, presso il Banco di Napoli, è stato attivato il conto IBAN IT71C0101003400100000015560 intestato al Comitato Promotore Fondazione Melanoma.
Come confermano i numeri ricordati in precedenza, il melanoma è un tumore particolarmente aggressivo e in costante crescita. «E se è purtroppo vero che la Campania è una delle zone del Paese più colpite - sottolinea Ascierto - è altrettanto indiscutibile che su questo fronte, sempre in Campania disponiamo di competenze uniche, riconosciute in tutto il mondo. Ciò che invece manca è una rete territoriale in grado di soddisfare le esigenze dei campani». A partire dalla prima «medicina», la prevenzione, basata su sensibilizzazione e informazioni. Notizie che passano spesso inosservate sui media.

Per esempio uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro in cui si dimostra come l’esposizione alle lampade abbronzanti, se avviene in età inferiore ai 30 anni, comporta un aumento del rischio melanoma del 75%.

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