Cronache

Un candidato donna che faccia cambiare colore a Genova

(...) unico teatro privato della città che non usufruisce di finanziamenti pubblici e gode di buona salute. Segnale che quando c’è chi ci sa fare anche la cultura può essere un business. Detta la «zarina» è considerata una delle donne di potere del capoluogo ligure e la stima per la sua stoffa imprenditoriale e la sua lungimiranza in tema di spettacolo trova riscontri in ogni ambito. Di lei raccontano che quando il marito rilevò il Genoa, contrariata per l’avventura che considerò azzardata, smise di tifare per i colori rossoblù. Nella sua avventura al Politeama ha coinvolto anche le figlie ma facendole partire dal ruolo più umile, quello di commesse di sala. Lontana dai salotti genovesi si è fatta sempre coinvolgere marginalmente dalla politica e in ambienti culturali vicini alla sinistra chic anche se il marito non ha mai nascosto simpatie per il centrodestra.
Raffaella Della Bianca. Da pochi mesi è consigliere regionale del Pdl ma della politica è una veterana nonostante abbia appena compiuto 40 anni. Ha iniziato in Forza Italia nel 1994 e nel ’96 fu candidata per l’allora Polo della Libertà alla Camera, poi dal 1997 e fino alle dimissioni del mese scorso, è stata in consiglio comunale prima come azzurra poi come pidiellina. Laureata in ingegneria meccanica è imprenditrice nel ramo commerciale ed è presidente del gruppo giovanile della Provincia di Genova di Ascom Confcommercio.
Renata Oliveri. Attuale consigliere provinciale del Popolo della Libertà ha una lunghissima esperienza nel settore della pubblica amministrazione dove ha cominciato a lavorare quando aveva appena 18 anni. Nel suo curriculum ha una esperienza da assessore regionale al bilancio (giunta Biasotti) e la candidatura alla presidenza della Provincia nel 2007 per la Casa della Libertà quando sfiorò il successo al ballottaggio.
Nicoletta Viziano. Ha 34 anni e dal 2008 è la presidente dei Giovani di Confindustria della Liguria. È ingegnere edile e nell’azienda di famiglia, che si occupa di edilizia su tutto il territorio nazionale, ricopre il ruolo di responsabile del marketing e delle relazioni esterne. Già per le scorse regionali molti nel centrodestra auspicavano un suo coinvolgimento nella lista del Pdl o in quella civica di Biasotti ma non se ne fece nulla.
Lilli Lauro. È entrata in politica un po’ a sorpresa nel 2007 quando Sandro Biasotti le chiese di candidarsi negli arancioni per palazzo Tursi: eletta come consigliere comunale si è appassionata in maniera stratosferica al suo ruolo diventando una colonna portante dell’opposizione alla Vincenzi. Ha seguito l’ultima campagna elettorale di Biasotti molto da vicino rinunciando ad una candidatura personale che tutti davano per scontata. Si dice fedelissima del partito.
Roberta Oliaro. Presidente di Spediporto, l’associazione che riunisce gli spedizionieri di Genova, è considerata un vero talento dell’imprenditoria ligure. Quaranta anni, grinta da vendere, ha in mano con il fratello l’azienda di famiglia ereditata dal padre che ha sede a Sampierdarena. In poco tempo è stata chiamata in ruoli chiave anche all’interno della Camera di Commercio, di Autorità Portuale e Confetra la confederazione italiana dei trasporti e della logistica.

C’è chi la definisce il Biasotti al femminile: una donna in ascesa capace e competente che, prestata dall’imprenditoria alla politica, può sbaragliare Genova, convincere i salotti ed entrare con la sua efficacia nel cuore dei genovesi.

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