Il candidato premier dei disabili «Vogliamo pari opportunità»

Sergio Riboldi è sostenuto dall’associazione Meda

da Roma

Integrazione nella società a pieno titolo per i diversamente abili che non vogliono vivere di assistenza ma raggiungere l’autosufficienza. Un obiettivo importante ed ambizioso quello perseguito dal programma del Meda, Movimento europeo diversamente abili, che schiera anche un candidato premier alle prossime elezioni: Sergio Riboldi.
Il Meda è un movimento slegato da qualsiasi schieramento politico che si batte per ottenere quanto spetta di diritto ai tutti i diversamente abili. Una battaglia che combatte, spiegano dal movimento, «non soltanto per coloro che soffrono di una qualche disabilità fisica ma per tutti quei cittadini che per condizione sociale sono costretti a vivere ai limiti della sopportabilità civile: pensionati, disoccupati, emarginati».
Che cosa chiede il Meda? Pari opportunità con tutti gli altri cittadini, rifiutando la logica assistenzialista. Cancellazione dall’uso quotidiano di termini offensivi come handicappato, minorato, infelice, anormale, psicolabile.
Nel programma sociale il movimento si propone di assicurare a ogni diversamente abile una pensione sociale che gli permetta di essere autonomo. Assegno di accompagnamento per chi non è autosufficiente. Sia pensione sia assegno d’accompagno non devono essere soggetti a ritenute. Tutti i comuni devono impegnarsi a garantire alloggi a fitti bloccati e tariffe agevolate per il telefono. Tariffe ridotte anche per mezzi di trasporto urbani ed extraurbani e buoni municipali per i taxi.
Altro obiettivo importante che il Meda si propone di perseguire e portare all’attenzione della politica anche in questa campagna elettorale è l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.

Si comincia dagli edifici pubblici: locali, cinema, teatri, musei, alberghi. Anche i condomini dovranno attrezzarsi per rendere gli stabili facilmente accessibili. Chi non adeguerà le proprie strutture sarà passibile di pensanti sanzioni.

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