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Il candidato Ravalli torna in piazza contro la moschea

Il candidato Ravalli torna in piazza contro la moschea

Ha già lasciato l’ospedale dove era stato ricoverato per un malore e, passata la grande paura, Felice Ravalli è tornato a guidare la «battaglia» del suo Comitato Centro Est. Dopo il massacro di cristiani in Egitto, le parole di Maher Mohamed Kabakebb, vice presidente dell’Ucooi, pubblicata ieri dal Secolo XIX, hanno fatto riesplodere la polemica per la costruzione della moschea. Il leader dell’associazione islamica che dovrebbe dimostrare la propria estraneità alla costruzione del tempio (perché ritenuta da rapporti dei servizi troppo vicina a posizione estremistiche), ha piuttosto rilanciato la necessità di costruire la moschea nel posto più bello di Genova. E si è detto pronto a lanciare una colletta per finanziare la realizzazione. Ieri il comitati di cittadini del Lagaccio ha ribadito il suo «no», fermo e deciso. «Non c’è reciprocità - ha tuonato Enzo Cincotta - I cristiani vengono ammazzati e loro qui pretendono di imporre le loro scelte. Non si tratta con chi usa la violenza».

A guidare il comitato, come sempre, Felice Ravalli, undicesimo nella classifica dei tagliandi del Giornale e più battagliero che mai: «All’inizio per noi dire no alla moschea era una questione di salvaguardia degli spazi per il nostro quartiere, ora, alla luce di questi fatti, la nostra posizione si rafforza». Anche Piergiorgio Razeti non ha dubbi: «Chi vuole pregare deve essere libero di farlo, ma senza imporre niente a nessuno. Chi parla con le bombe non può avere ragioni».

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