Candio a «Quelli che il Calcio»: «Voglio sdoganare il poker»

Candio a «Quelli che il Calcio»: «Voglio sdoganare il poker»

«Domani parteciperò a «Quelli che il Calcio» come inviato allo stadio Sant'Elia per Cagliari-Napoli e purtroppo per questo impegno non potrò giocare l'Ept di Sanremo. Per me questa è stata una scelta difficile, però è arrivato il momento di sdoganare il Poker a livello sociale: una rinuncia personale per aiutare tutto il movimento. Spero di ricevere tutto il supporto da voi giocatori».
Così Filippo Candio, l’unico italiano nella storia del Texas Hold'em ad aver raggiunto il final table del main event delle World Series Of Poker di Las Vegas, annuncia su Facebook la sua decisione di non partecipare all'European Poker Tour che fa scalo a Sanremo proprio in questi giorni, e di andare allo stadio della sua città per fare da inviato speciale al programma sportivo di RaiDue che segue tutti gli aggiornamenti della giornata calcistica di Serie A.
Il «november nine» d'Italia andrà quindi in tivù per cercare di aiutare il movimento del poker a «sdoganarsi ancora di più», come è negli interessi di Candio. Un'ottima occasione a livello mediatico, comunque, sia per tutto il movimento che per la sua room personale, aperta dopo lo scandalo di Full Tilt. Certo, sarà un peccato non vedere il campioncino all'Ept di Sanremo, specie dopo che aveva trionfato nel side event da 1.100 euro de «La Notte degli Assi» dimostrando le sue qualità pokeristiche e le doti da vincitore.
Il mondo del poker sportivo è più che mai da sdoganare dopo che la sua immagine è stata danneggiata dalla chiusura di Full Tilt - uno dei colossi del poker online, del cui team Candio faceva appunto parte - imposta in seguito a truffe e violazioni della legge statunitense sui giochi online, e che ha lasciato migliaia di player con i conti congelati.

«Noi giocatori abbiamo ricevuto una valanga di insulti anche se non c’entravamo niente e, come tutti gli altri, abbiamo subito un danno economico oltre a quello di immagine», ha ricordato Candio in un’intervista ad Agipronews, secondo il quale la vicenda di Full Tilt «è servita a dimostrare che è importante che il poker venga regolamentato».

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