Un cane di media taglia è stato costretto a viaggiare nella stiva di un pullman da Milano a un paese della provincia di Roma, senza che mai lo stesso animale sia stato fatto uscire dal bagagliaio del pullman per sgranchirsi le gambe, espletare i suoi bisogni fisiologici. Questa la segnalazione giunta un paio di giorni fa al servizio di «Io lo segnalo» di Aidaa, «Associazione italiana difesa animali ed ambiente», che da anni si occupa di combattere il maltrattamento di animali domestici. Il fatto sarebbe avvenuto allinizio della settimana su un pullman delle linee estive che collega Milano alla Calabria, e che nel tragitto effettua diverse soste intermedie.
Secondo la ricostruzione di alcuni passeggeri del pullman, successivamente contattati da Aidaa, il cane che viaggiava al seguito del suo padrone diretto in provincia di Roma, sarebbe stato tenuto rinchiuso per diverse ore nella stiva del bus al buio, accatastato insieme a decine di valige, ed in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili. Lanimale non sarebbe stato liberato in quanto il proprietario era sprovvisto di guinzaglio. Alcuni passeggeri hanno inoltre sottolineato che il cane si sarebbe lamentato durante tutto il tragitto, provocando le proteste dei medesimi passeggeri.
Aidaa nei prossimi giorni denuncerà per il reato di maltrattamento aggravato e continuato nei confronti del cane sia il padrone del medesimo, sia lautista che contravvenendo alle disposizioni previste dal regolamento interno della compagnia di trasporto ha permesso di trasportare il cane in simili condizioni che sono ovviamente vietate dalla legge ma anche dal regolamento interno della compagnia dei bus.
«Quanto accaduto è gravissimo -afferma Lorenzo Croce, presidente nazionale Aidaa- in caso dovesse succedere ancora invitiamo i passeggeri a chiamare immediatamente la polizia stradale obbligando il conducente del bus a fermarsi in attesa delle Forze dellOrdine.
Con il cane nel baule da Milano a Roma
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.