Cane, il perfetto padrone lo sceglie un videogioco

Dal 20 giugno nei centri di ricovero degli animali agli aspiranti "genitori" verrà consegnato il software che insegna a prendersi cura dei cuccioli

Cane, il perfetto padrone 
lo sceglie un videogioco

La prova del nove per capire se si è pronti ad adottare un cucciolo passa da un videogioco. Un test virtuale per comprendere quanto la realtà sia diversa da come la si immagina. Perché spesso si adotta un cane con leggerezza, magari per accontentare il proprio figlio o per portare una ventatà di novità in casa. I primi giorni sono intrisi di euforia, poi però ci si accorge che l’animale non è un peluche a tempo, ma che al contrario ha bisogno di essere accudito, curato, amato. E così il compito da assolvere diventa più difficile del previsto e non resta che riportare il cucciolo al canile o, peggio ancora, abbandonarlo. Come ovviare a ciò? Con un videogame, appunto.
L’iniziativa «Nintendogs+Cats per la gestione responsabile di cani e gatti», promossa dalla Lega nazionale per la difesa del cane e dall’azienda giapponese, punta proprio a questo: il cucciolo virtuale che salva quello reale. Dal 20 giugno in venti centri di ricovero e difesa degli animali a chi si presenterà per adottare un cane o un gatto verranno infatti consegnati console 3d e videogioco, in prova per una settimana. Una settimana d’esame per capire le abitudini e le esigenze quotidiane degli amici a quattro zampe.

Il cucciolo virtuale si comporterà come un animale in carne e ossa: risponderà alla voce del padrone quando sentirà chiamare il suo nome, riconoscerà il suo volto (la console è infatti dotata sia del riconoscimento vocale sia di una telecamera), giocherà con lui e gli leccherà il viso ogni qualvolta si avvicinerà allo schermo. Ma oltre agli svaghi e alle carezze, il cucciolo avrà bisogno di cure e attenzioni. È questa la parte più impegnativa della prova. Perché il padrone dovrà pulire il cucciolo, dargli da mangiare, decidere il suo abbigliamento, portarlo a passeggio, fargli incontrare nuovi amici a quattro zampe, curarlo, insegnargli a dare la zampa o a sedersi a comando.
Naturalmente lo stesso discorso vale per i gatti, ma con un’eccezione: proprio come nella realtà, i felini sono più solitari e meno propensi alle coccole, dunque al futuro adottante è richiesto un impegno maggiore. L’apprendistato virtuale è rivolto non solo ai grandi, ma soprattutto ai bambini, che spesso hanno delle relazioni sbagliate con gli animali.

«I ragazzi non hanno l’opportunità di conoscere in modo diretto il mondo degli animali se non con giocattoli o peluches – spiega lo zooantropologo Roberto Marchesini - e per questo spesso il loro primo incontro con un cane o un gatto li vede totalmente impreparati».

Insomma, in questo modo, i protagonisti del progetto sperano di educare e sensibilizzare le persone che desiderano adottare un animale domestico, e soprattutto auspicano che una volta presa questa decisione non tornino più indietro.

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