«Come un cane sulla Tuscolana»: lo spettacolo fatto di frammenti

Di lui si fa da sempre un gran parlare. E soprattutto, com’è ovvio, in questi giorni. Ma si conosce realmente chi fu Pier Paolo Pasolini? L’artista complesso, l’intellettuale scomodo, il poeta sublime, il regista discusso, l’uomo contraddittorio? Giunge a proposito, dunque, Come un cane sulla Tuscolana: lo spettacolo ideato e diretto da Claudio Boccaccini che (proprio ad Ostia, ultima, tragica ribalta del poeta, e proprio a partire dall’anniversario della sua scomparsa) vuol narrare in forma composita - ma soprattutto divulgativa - una personalità tanto stimolante quanto controversa.


In scena al teatro Nino Manfredi di Ostia Lido, da domani al 6 novembre, Come un cane sulla Tuscolana affida a quindici interpreti il meglio della vastissima produzione pasoliniana, assemblando assieme numerosi scritti e scene tratte dai suoi film (fra cui Accattone, Mamma Roma, La ricotta, Uccellacci e uccellini, Che cosa sono le nuvole?) dalle sue poesie (Le ceneri di Gramsci, Trasumanar e organizzar, Poesia in forma di rosa) dai suoi romanzi (Una vita violenta) dal suo teatro (Orgia, Calderon); perfino dalle poco note canzoni, per le quali fornì i i testi. Un modo per avvicinarsi ad una produzione stimolante, ma anche problematica, su cui si scrive ma di cui poco si sa, e che spesso riserva sorprese proprio nei suoi aspetti (specialmente poetici) più trascurati.

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