Caro Granzotto, in Sicilia un branco di cani ha ucciso un bambino. La disgrazia poteva accadere nei dintorni di Roma, nella Campania o in altre regioni. La situazione è analoga e allarmante, non da oggi, ma da anni, pur essendovi la legge DAlema per la prevenzione del randagismo, lordinanza Sirchia sulla tutela dal rischio di aggressioni di cani potenzialmente pericolosi e il decreto Storace sulla determinazione dei criteri per la ripartizione e lotta al randagismo. Ma sono state mai applicate? Ed essendo vigenti, cera il bisogno, sullonda dellemozione e della solita «emergenza», di vararne unaltra? Mi riferisco allordinanza emessa dallattuale sottosegretario Martini che obbliga - nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico (pianura, collina, montagna), ad eccezione delle «aree cani» - oltre ad avere sempre con sé una museruola da applicare in caso di rischio per lincolumità di persone o animali, ad assicurare il cane, anche di piccola taglia, a un guinzaglio lungo al massimo un metro, il che equivale a tenerlo alla catena, sempre. Una condizione incompatibile con la sua natura. Si tratta quindi di disposizioni restrittive e punitive in aperto contrasto con la legge del luglio 2004, firmata dallallora presidente del Consiglio Berlusconi, il cui titolo è: «Dei delitti contro il sentimento per gli animali» e che recita: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con larresto fino ad un anno o con lammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena - e qui veniamo al nostro caso - soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze».
In sostanza, lordinanza Martini - lennesima diretta a combattere il randagismo, voglio ricordarlo ancora - è persecutoria, è un incitamento allabbandono nei confronti di chi adotta un cane già abbandonato, preso al canile, uno stimolo alla delazione di stampo sovietico da parte di cittadini insofferenti nei confronti degli animali. In questo modo si penalizza chi lavora ed è quindi costretto a tenere per ore il cane in appartamento, impedendogli, nelle attesissime uscite mattutine e serali, linnocente sgambata in un prato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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