Il cannibale dello slittino

Sedici anni dopo il titolo Mondiale di Lillehammer del 1995 Armin Zoeggeler è ancora lì: davanti a tutti. Passano gli anni, cambiano gli avversari, ma Armin è sempre il solito: cannibale dello slittino, ancora capace a 37 anni (compiuti lo scorso 4 gennaio) di filare a oltre 130 chilometri tra toboga di ghiaccio sdraiato sulle lame del proprio «trabiccolo». E con questo fanno sei titoli mondiali: dopo tre edizioni dove Zoeggeler era stato «solo» secondo, il carabiniere di Foiana è nuovamente oro grazie a una seconda manche praticamente perfetta che gli ha permesso di recuperare 57 millesimi al tedesco Felix Loch, leader dopo la prima discesa. «Sapevo di dover realizzare una seconda manche perfetta e ci sono riuscito. Questa pista per me è magica», dirà al termine Zoeggeler, ancora imbattuto sulla pista di Cesana Pariol, tredici vittorie su tredici gare disputate nel budello piemontese: ieri sera è arrivata anche la cittadinanza onoraria del comune dove Zoeggeler aveva già scritto pagine d’oro della sua brillante carriera, leggi l’Olimpiade di Torino 2006.
Il palmares dell’azzurro più titolato degli sport invernali conta ora 2 titoli olimpici, 6 mondiali, 9 Coppe del mondo assolute e 53 vittorie in Coppa del mondo, ma l’acuto di ieri sera si inserisce fra i più belli del supercampione per perfezione e superiorità. «Sono l’atleta italiano più forte di sempre negli sport invernali? Non mi interessano queste statistiche, io guardo solo ai miei risultati.

Certamente gareggerò anche il prossimo anno, poi, se il fisico mi sosterrà, andrò avanti fino alle Olimpiadi del 2014». Ma la stagione di Zoeggeler non è finita qui: c’è da conquistare la decima Coppa del Mondo. A due gare dal termine, l'azzurro è - guarda caso - in testa.

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