«Un aumento in linea con la decisione del governo di non aumentare le tariffe ma anche con le richieste dellazienda di avere più risorse». Così il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani ha spiegato il ritocco al canone Rai deciso ieri dal governo.
Il decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola prevede che lammontare dellabbonamento alla tv pubblica passi nel 2009 a 107,5 euro, cioè un euro e mezzo in più rispetto al 2008. Un ritocco deciso tenendo conto dellinflazione programmata e del decreto legislativo 177 del 2005 per il quale lammontare del canone deve «consentire alla società concessionaria di coprire i costi sostenuti per adempiere agli obblighi del servizio pubblico» e gli investimenti legati allo sviluppo tecnologico. «In questo modo - ha spiegato ancora Romani - la Rai avrà ventiquattro milioni di euro in più lanno prossimo».
Trasmettendo il decreto ai vertici della Rai, il ministro Scajola ha comunque sottolineato lesigenza che lazienda aumenti lefficienza e riduca i costi, anche con un maggiore utilizzo delle risorse interne e un minor ricorso agli appalti e alle consulenze esterne.
Sul piede di guerra il Codacons che definisce «pessima» la decisione del governo di aumentare il canone e annuncia un ricorso al Tar per ottenere lannullamento del decreto.
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