«Canto con Patti Smith e mi reinvento regista»

Esce oggi la tripla antologia, «12000 lune»; a maggio il nuovo cd dell’eclettico musicista

Antonio Lodetti

da Milano

Intanto si gode il trionfo di lunedì scorso agli Arcimboldi di Milano, un piccolo-grande evento che ha mobilitato persino i tg: Lucio Dalla nobilita i suoi classici con il contributo della Royal Symphony Orchestra. Non è una sorpresa per un artista che ha trasformato la sua carriera in un caleidoscopio di carriere parallele; sbeffeggiando lo stupore dei puristi e l’angustia delle etichette, Lucio Dalla saltabecca dalla canzone d’autore alla regia d’opera all’organizzazione di grandi eventi. E in tempi in cui i grandi artisti tirano i freni, lui si lancia sparato in una valanga di nuovi progetti. Oggi esce il triplo album antologico (con tre inediti) 12.000 lune; domani sarà maestro di cerimonia in piazza Maggiore al megaconcerto dell’Unesco che celebra Bologna «Città creativa della musica» con Patti Smith, Renato Zero, la Nannini, Bersani, Mingardi e molti altri; intanto sta curando la regia del Pulcinella di Stravinskij e dell’Arlecchino di Busoni e dal 24 al 27 sarà allo Strehler di Milano con l’opera Speak true to power-Voci contro il potere. Nel frattempo sta lavorando al nuovo disco che dovrebbe uscire il prossimo maggio.
Caro Lucio, si prenda almeno un piccolo break...
«Perché? Mi diverto come un matto. Ringrazio il mio pubblico che ha amato e ama le mie canzoni e ora mi permette di allargare il mio raggio d’azione basandomi sulle mie passioni e sul mio istinto».
E quali sono le sue passioni?
«La curiosità mi porta ovunque. Mi appassiona, come ho fatto lunedì agli Arcimboldi, eseguire i miei brani sinfonizzati, oppure un concerto di Vivaldi seguendo la partitura originale. Amo Vivaldi, perché la sua musica racconta la storia di un prete rosso sedotto dalle donne».
Ha pure il tempo di organizzare domani il concertone di Bologna.
«Be’, l’Unesco nomina la mia Bologna città creativa della musica, è un’occasione da non perdere. La nostra Woodstock. Ci saranno tanti artisti bolognesi o legati a Bologna come Stadio, Luca Carboni e poi Patti Smith, che torna in città dopo uno storico e destabilizzante concerto negli anni caldi. Io canterò brani legati alla città come Piazza Grande, Disperato erotico stomp, Anna e Marco e spero di riuscire a duettare con Gianni Morandi».
Oggi esce il suo cofanetto 12.000 lune: un bell’amarcord.
«Eh sì, la mia storia dal primo disco fino a oggi, anzi fino a domani perché ci sono tre inediti tra cui il singolo Dark Bologna».
Un’antologia che segna un punto di ripartenza?
«Io riparto sempre, il mio nuovo cd uscirà in maggio, ci sto già lavorando».
Gira gira torna sempre al pop.
«Alle canzoni; il pop l’ho perso per strada da tempo, tra l’età e i colleghi che hanno smesso; e poi se continuassi a fare sempre le stesse cose mi sarei già sparato. Mi riconosco in Battiato - non a caso il suo bosco confina col mio - entrambi siamo presi dall’ansia di comunicare in modo sempre diverso».
Per esempio la regia.
«Ho cominciato con la Tosca, ora lavoro sul dittico che comprende Arlecchino di Busoni e Pulcinella di Stravinskij con Marco Alemanno; lo porterò a diversi festival europei. Amo la regia perché, non essendo il mio lavoro, mi permette di lavorare più liberamente».
Come ha iniziato?
«Mi proposero di riscrivere e rimaneggiare il libretto della Tosca; scoprii così di provare lo stesso rispetto per Puccini e per tante star del jazz e del rock. La musica non ha confini».
Ora però è conosciuto anche come regista.
«Be’, spero. Ora farò un salto ai miei anni Settanta al Piccolo teatro. E dal 24 al 27 porterò allo Strehler di Milano Speak true to the power-Voci contro il potere, uno spettacolo commissionato dalla Kennedy Foundation che ha già girato venti nazioni.

Nella nostra versione italiana ci sono Ron, Andrea Giordana, Piera Degli Esposti, Enzo Iacchetti, Muriel Hemingway, Piero Mazzarella e naturalmente Marco Alemanno».
Come si definisce oggi?
Per comodità un autore più che un cantautore, un autore tuttofare».
E il jazz l’ha abbandonato?
«No, recentemente ho suonato a Cannes con Woody Allen».

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