Canzoni romane da esportazione

Portavoce dell’italianità all’estero, erede di icone della romanità forti e ingombranti (Anna Magnani o Gabriella Ferri), Elena Bonelli torna alla ribalta con Roma in the World di cui è interprete e autrice con Enrico Vanzina, Fausto Brizzi, Cesare Lanza e Mariella Nava. Uno show più recitato che cantato dei precedenti, arricchito da video proiezioni, monologhi e da un vibrante omaggio a Nannarella: «La interpreto nel momento in cui aspetta l’annuncio dell’Oscar. Negli Stati Uniti la amano più della Garbo». Lo spettacolo, che debutterà martedì 18 all’Auditorium Parco della Musica con l'accompagnamento degli GnuQuartet, è il quinto che la Bonelli dedica alla canzone romana e rientra in un progetto che l’attrice con l’autore Sergio Bardotti, il maestro Pippo Caruso, il regista Franco Lizzani e il coreografo Franco Miseria, ha plasmato con tenacia per promuovere l’italianità che inorgoglisce. Con Roma in the world il progetto decolla letteralmente perché dopo il debutto romano lo spettacolo sarà in tournée negli States. «In valigia metterò il nuovo look della canzone romana: proporrò Chitarra Romana in fado, Sinno me moro con sangue caliente Andaluso, Vecchia Roma in un’atmosfera parigina e Roma nun fa la stupida in stile Broadway». «Dopo aver sparso il seme della canzone romana nei cinque continenti è tempo di raccogliere il frutto dei nuovi innesti» mormora la bella attrice che in scena interpreterà Le mantellate e Er Barcarolo rivisitate in chiave esterofila. «Da bambina sognavo di girare il mondo recitando» dice lei, che dopo 15 anni di tournée ha realizzato il suo sogno: esportare emozioni e cultura.

Oggi l’interprete di Tanto pe’ canta’ è pronta a dare inizio alla seconda parte della carriera, debuttando nel cinema. L’ex allieva di Proietti sta infatti preparando un film tratto dal musical del ’92 L’inesauribile voglia di essere. Il primo ciak è previsto per l’estate .

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