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Caos liste, premier: "Boicottati, ma vinceremo" Ma Bersani attacca: "Ricostruzione fantasiosa"

Berlusconi sull'esclusione del Pdl nel Lazio: "Vinceremo anche se penalizzati, contro di noi atteggiamento discriminatorio di giudici e Radicali". "Bersani protesta: "Si comporta da agitatore politico, non da capo del Paese". Sinistra spiazzata di Giordano Bruno Guerri

Caos liste, premier: "Boicottati, ma vinceremo" 
Ma Bersani attacca: "Ricostruzione fantasiosa"

Roma - "Dobbiamo reagire all’assoluta disinformazione data riguardo alle vicende del Pdl a Roma. La sinistra sovietica voleva correre da sola". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi denuncia duramente "l'atteggiamento discriminatorio" messo in atto da giudici e Radicali: "La gazzarra ha costretto i contendenti ad allontanarsi, il comportamento della sinistra è stato ed è antidemocratico e meschino". Ma assicura: "Io sono ottimista, nonostante mi renda conto che c’è stato un danno alla nostra immagine sia all’interno che all’esterno. Il Pdl vincerà anche se penalizzato". Poi rilancia la manifestazione di domenica 21 marzo: "Dopo tante manifestazioni della sinistra e dintorni ho ceduto anche io alla richiesta di molti deputati, coordinatori regionali e provinciali, di indire una manifestazione in difesa del diritto di voto".

La denuncia del premier "E' stata posta in atto una gazzarra da parte di altre liste, in particolare dai Radicali, con la scusa che fosse in atto una manomissione delle liste. La gazzarra ha costretto i contendenti ad allontanarsi". Berlusconi ha spiegato perché "sia stato impedito" ai rappresentanti delle liste del Pdl di consegnare le liste per il partito per la provincia di Roma, in vista delle elezioni regionali del Lazio. Poi ha continuato: "Milioni e Polesi chiedevano l’intervento del magistrato ma con loro grande sorpresa, il dottor Diamanti, con l’aiuto di Anna Argento, decideva incredibilmente che erano esclusi, asserendo che si trovavano oltre una linea di un centimetro in questo grande salone". Insomma, c’è stato un "marchiano errore da parte dell’ufficio circoscrizionale" che non ha proceduto alla "registrazione" della lista del Pdl. E' stato, infatti, il "frutto di una decisione" che ha "motivazioni non condivisibili e prive di fondamento giuridico".

Le colpe della sinistra "Il comportamento della sinistra è stato ed è antidemocratico e meschino; noi ci saremmo comportati nel modo opposto. Ma daremo una lezione alla sinistra". Nonostante il comportamento dell'opposizione il premier è fermamente convinto che il Pdl darà "comunque una lezione alla sinistra, con i nostri candidati, le nostre ragioni e i nostri programmi, e dimostreremo di poter prevalere sui malefici, la slealtà, l’atteggiamento antidemocratico della sinistra". "I nostri avversari partono con un vantaggio indebito, ma sono certo che anche con questa penalizzazione ingiustificabile e antidemocratica noi riusciremo a prevalere sui nostri avversari che avrebbero preferito correre da soli proprio come si usava in Unione Sovietica. Ad ogni modo, vinceremo anche se penalizzati", ha continuato il Cavaliere assicurando che il centrodestra risponderà facendo "prevalere le ragioni della politica: i cittadini sono stanchi delle polemiche delle carte bollate". Proprio per questo i ricorsi saranno lasciati a legali: "Noi presentiamo i nostri programmi con i nostri candidati".

Un provvedimento costituzionale Berlusconi ha quindi annunciato, per i prossimi giorni, la convocazione di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con l’obiettivo di "asserire l’assoluta costituzionalità" del provvedimento "interpretativo, di assoluto buon senso" varato la settimana scorsa dal consiglio dei ministri e "firmato dal Presidente della Repubblica". Il presidente del Consiglio ha inoltre puntualizzato di poggiare la sua certezza "assoluta" di costituzionalità "sulla base di pareri insigni di costituzionalisti, anche della presidenza della Repubblica". Tornando alle ore che, venerdì scorso, hanno preceduto il varo del decreto legge, Berlusconi ha confermato i contatti con l’opposizione. "Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, gianni letta - ha detto - durante la preparazione del provvedimento ha telefonato al segretario del partito democratico, Pierluigi Bersani" per "avvisarlo" e "metterlo al corrente".

La manifestazione del 21 marzo La manifestazione del Popolo della libertà per il diritto di voto si terrà domenica 21 marzo e non come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sabato 20. Per la giornata del 20, infatti, erano già previste altre iniziative elettorali dei candidati presidenti del centrodestra, che dovrebbero ritrovarsi sullo stesso palco in occasione della manifestazione nazionale. L'appuntamento è in piazza San Giovanni per la firma di un "patto per l’Italia" con i candidati governatori del centrodestra. Fonti del Pd, invece, avanzano la possibilità che sia mantenuta la data del 20.

La partecipazione politica Gianfranco Fini non interverrà dal momento che  "il presidente della Camera non partecipa mai a manifestazioni in campagna elettorale, organizzate dai partiti". Una posizione sostenuta anche da Berlusconi: "Sbaglio o è il presidente della Camera? La terza carica dello Stato? Questa è la risposta". Prende tempo, invece, il leader leghista Umberto Bossi: "Bisogna ancora valutare bene". "La Lega - ha osservato il Senatùr - è una carta pesante. Potrebbe essere perfino troppo pesante mettere la Lega, anche se Berlusconi ha ragione a preoccuparsi perché fanno le elezioni senza un partito come il suo.

Però la Lega deve ancora valutare, soppesare bene".

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