Il via alle nuove tariffe dei taxi romani è filato via allinsegna della confusione. Confusione per i clienti, per i quali prendere un taxi nelle prossime settimane equivarrà a fare una scommessa: se la vettura è di quelle con il tassametro già adeguato (le operazioni saranno a scaglioni, riguarderanno circa 1800 auto alla settimana e si concluderanno l8 febbraio) la corsa costerà il 18 per cento in più, altrimenti corsa «scontata» con partenza da 2,33 euro anziché 2,80. Una formula cervellotica e poco equa, che attira le critiche del presidente di Uritaxi Daniele Saulli, secondo il quale «danno limpressione dellisterico i metodi adottati per adeguare i tassametri e per riformulare i turni dei taxi a Roma. Dopo aver aspettato quasi sette anni prima di vederci riconosciuto ladeguamento delle tariffe ha dellincredibile il metodo frettoloso adottato dal Comune, il quale pretende che le quattro officine autorizzate riprogrammino più di 7200 tassametri in trenta giorni».
Ma anche i tassisti si sono raccapezzati poco e male con le novità entrate in vigore ieri: come quella che riguarda le corse in partenza dalla stazione Termini, gravate da ieri da un supplemento fisso di 2 euro che però non tutti i conducenti hanno poi applicato. Anche perché non era certo facile. «Sai che risate quando dovremo dire del supplemento di tariffa da Termini agli stranieri che non capiranno», si lamentavano ieri alcuni tassisti. Ieri mattina comunque i taxi davanti alla stazione erano più del solito malgrado il tempo incerto. Anche sul diritto fisso di chiamata non sembra esserci molta chiarezza e molti tassisti hanno di fatto ignorato il supplemento di 2 euro per la chiamata nel caso in cui il taxi arrivi entro 4 minuti.
Non sono praticamente entrate in vigore e le nuove tariffe sembrano già scontentare tutti. Ad esempio lassociazione di difesa dei consumatori Codici, che per bocca del segretario nazionale Ivano Giacomelli invita i cittadini, «già sconvolti dai rincari di diverse categorie di consumo», a «boicottare il servizio taxi, scegliendo al suo posto altri mezzi di trasporto. Un segnale di protesta in merito a una decisione che lede i diritti dei consumatori». Troppo per i cittadini, troppo poco per i tassisti. «Ladeguamento dei tassametri nella misura del 18 per cento dopo ben 7 anni è insufficiente a causa dei forti rincari del prezzo dei carburanti», taglia corto il presidente di Uritaxi, Loreno Bittarelli. Che spiega: «Lincremento dei tassametri è soltanto virtuale, in quanto laccordo che è stato sottoscritto tra Comune di Roma e cinque sigle sindacali prevede che i tassisti applichino sconti del 10 per cento sul prezzo della corsa a determinate categorie di utenti, viene abolito il costo del primo bagaglio e le tariffe per gli aeroporti sono rimaste invariate.
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