«Il capannone si allaga, ma Amiu l’ha comprato lo stesso»

Tra i problemi che l’Amiu dovrà affrontare c’è il caso «Leoncavallo». Non si tratta certo del centro sociale milanese, ma della via dove, a Sestri Ponente, l’azienda ha acquistato locali ritenuti a rischio allagamento. Anche questa volta è solo il sindacato Ugl con Lino Basile a denunciare la questione con un esposto inviato alla Procura. «Si tratta di locali che sono a rischio allagamento, in caso di forti piogge - spiega il dirigente sindacale - infatti i locali in questione, al civico 18, sono compresi tra i torrenti Cantarena e Molinassi che a circa cento metri dal magazzino Amiu si uniscono confluendo in un unico torrente che scorre proprio a fianco dei locali». Il pericolo sta nel fatto che il magazzino dove ci sono gli spogliatoi dei dipendenti, è «sotto al livello della strada e dunque in caso di nubifragio sono allagabili».
La preoccupazione dei dipendenti che frequentano i locali è elevata e c’è chi preferisce non cambiarsi negli spogliatoi quando piove parecchio, anche perché sono facili in zona gli allagamenti. «L’Azienda non poteva non conoscere la pericolosità di tali locali - continua Basile - anche perché il problema era stato affrontato in consiglio di circoscrizione e ci sono anche documentazioni in proposito. Inoltre, secondo indiscrezioni, i fondi per il ripristino della sicurezza degli argini dei torrenti interessati non sono stati sufficienti a fornire un adeguato e completo lavoro per la messa in sicurezza del tragitto considerato, quello che corre vicino ai locali acquistati dall’Amiu: perciò la situazione è tutt’altro che tranquilla».


Basile ha dunque presentato un esposto in Procura anche su questo argomento, dopo quello relativo alla copertura in amianto del capannone di via Merano. «Gli ambienti di lavoro devono essere sicuri - conclude Basile - è un rispetto che l’azienda deve al lavoratori».

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