Capezzone: prigionieri dei veti a sinistra

da Roma

La Casa delle libertà si opporrà «alla riapertura della voragine della spesa previdenziale». Commentando le dichiarazioni molto prudenti di Romano Prodi e Cesare Damiano sulle pensioni, l’ex sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi lancia un allarme: «L’intenzione del governo è quella di una controriforma del sistema previdenziale», mentre sarebbe stato molto meglio mantenere «la riforma coraggiosa del governo Berlusconi che il paese ha sostanzialmente digerito». Anche Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività produttive della Camera, accusa Prodi di scarso coraggio sulle pensioni: «Vedo un’atmosfera rinunciataria - spiega l’esponente radicale - che subisce i veti della sinistra estrema. Se non si fa la riforma - conclude - saranno i nostri figli a pagare». Ma sindacati e sinistra radicale insistono: nessuna riforma.

«Prodi pensi alla crescita economica, all’inserimento di giovani e donne nel mondo del lavoro e non alle pensioni», attacca il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Mentre Marco Rizzo, europarlamentare dei Comunisti italiani, dice: «Non può esistere nessuna punizione sulle pensioni».

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