Capi speciali e feste: è di moda l’anniversario

FirenzeLa moda maschile italiana è ricca di eccellenze che hanno fatto la storia del made in Italy. Alcune di queste celebrano a Pitti Uomo anniversari importanti. Per esempio Woolrich, il marchio che dichiara il fantastico traguardo dei 180 anni di moda. «Lo abbiamo rilevato trent’anni fa e oggi lo festeggiamo con un’edizione limitata uomo e donna per un totale di 180 capi», racconta Cristina Calori, titolare di Wp Store, un’azienda da 100 milioni di euro di fatturato.
Notevole il fascino dei modelli prodotti sulla scorta dei vecchi cataloghi e degli archivi originali del marchio. In Pennsylvania è stato rinvenuto, infatti, un rotolo di tessuto mai utilizzato prima e firmato personalmente dal fondatore J.W. Rich nel 1800. Ai sofisticati consumatori di oggi Woolrich propone anche raffinati modelli sia nel tipico check rosso e nero sia in una stampa Liberty utilizzata in esclusiva.
La riscoperta degli archivi è vitale anche per Reebok che nel rievocare i vent’anni di successi riedita la scarpa Pump, una sneaker del 1989 basata sul concetto «custom fit» ossia una calzata personalizzata ottenuta attraverso un sistema di gonfiaggio «a pompa». Questa rivoluzionaria tecnologia consentì al campione di basket Dee Brown dei Boston Celtic di vincere la gara di schiacciate.
Ma non fu l’unica star ad esserne conquistata se è vero che in soli quattro anni questo modello vendette oltre 20 milioni di paia nel mondo. «Siamo tornati a Pitti per condividere con clienti e consumatori la nostra gioia e per questo li abbiamo invitati, domani sera, a una festa che si terrà allo Yab, discoteca cult di Firenze», racconta Barbara Torasso, brand manager di Reebok Italia nello stand allestito con le limited edition dei modelli che hanno scritto la storia di questa azienda. E di storia parla anche Alessandro Bastagli quando racconta la nascita, cento anni fa, del celebre marchio americano Everlast: il diciassettenne Jacob Golomb che tentava di progettare attrezzature sportive per il mondo della box a New York, un giorno disegna un calzoncino per il ring con un elastico in vita al posto dell’antiquata quanto scomoda fusciacca. E gli dà quel nome che negli anni è divenuto anche simbolo di un abbigliamento sportivo inconfondibile. «Ho siglato un accordo di licenza esclusiva nel 1988 per la produzione di collezioni uomo, donna e bambino e da allora è stato un successo crescente», sottolinea Bastagli che con la sua A. Moda fattura 22 milioni di euro ed è presente nei migliori negozi del mondo con un diversificato ventaglio d’offerta.
Del resto la tuta di oggi ha la stessa valenza del jeans. Perfetta sempre, in tutte le stagioni, dalla mattina alla sera, ha tutti i plus di un basic che si evolve. I duecento anni dell’Argentina sono invece il tema di una cerimonia che oggi richiama nello stand La Martina anche i rappresentanti dell’ambasciata di questa nazione.

«Anche se il nostro brand è nato trent’anni fa, è giusto celebrare questo importante traguardo della nostra Repubblica», dice entusiasta Lando Simonetti, direttore creativo di La Martina, marchio che nel mondo è sinonimo di gioco del polo e di moda per un giro d’affari di oltre 200 milioni di euro.
Normale che a questo evento si dedicasse una collezione di capi celebrativi fra cui, indimenticabile, una marsina in morbida pelle decorata con dettagli in velluto.

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