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Capirossi è tornato: «Visto, non sono mica Calimero»

Grande festa Ducati. Dalla gioia di Ingrid, moglie di Loris, che urla «Mio marito c’è!», al campione che dopo il traguardo fa la barba al responsabile del team: «Avevo promesso di tagliarla solo dopo un podio»

da Scarperia (Mugello)

È finita con Loris Capirossi in veste di barbiere. «Avevo promesso che non me la sarei più tagliata finché non fossimo saliti sul podio», racconta Livio Suppo, responsabile del progetto MotoGP della Ducati, ben contento di subire un simile trattamento dal suo pilota. È stata veramente una bella giornata per la Casa italiana, mai così vicina, perlomeno quest'anno, a Honda e Yamaha. «Fino a oggi - commenta l'ingegner Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati e Ducati Corse - c'era un po' di amarezza, perché eravamo sempre andati bene in prova o il lunedì dopo i Gp, ma, per un motivo o per l'altro, mai in gara. Abbiamo un'ottima moto e per me è stato emozionante vedere sotto il podio una Honda, una Yamaha e una Ducati. Siamo l'unica squadra ad avere due piloti nei primi cinque. Abbiamo un motore che fa spavento: se facessimo le gare di accelerazione, vinceremmo tutti i mondiali... ».
Adesso, però, non c'è solo il propulsore che va forte, ma anche la ciclistica ha fatto grandi passi in avanti e la Desmosedici è molto più guidabile. E al Mugello anche le gomme Bridgestone hanno fatto la loro parte. Tallone d'Achille nelle prime gare, in Giappone hanno lavorato duro. «È stato un fine settimana fantastico - conferma Capirossi -. È finita con quattro italiani davanti a tutti e sembrava più una gara delle 125 che delle MotoGP, perché eravamo tutti vicinissimi. Avrei anche potuto fare meglio, ma con Melandri ci siamo un po' incasinati la vita. Marco faceva delle gran frenate, ma era lento in curva che quasi lo tamponavo».
Loris si gode il momento felice. La moglie Ingrid, al suo fianco, impazzisce di gioia e continua a ripetere «Loris c'è, Loris c'è» e tutto il pubblico li applaude. In questo, Capirossi è unico, non ha nemici, va d'accordo con tutti. «La gente mi vuole bene e questo non può che rendermi felice e orgoglioso. A volte vengo trattato come il calimero del gruppo dei piloti italiani, ma tutti gli appassionati mi applaudono. È una grande soddisfazione». E conta di togliersene altre. «La svolta è arrivata nei test dopo il Gp di Francia, dove abbiamo fatto un gran lavoro di messa a punto. Con la Bridgestone c'è un ottimo rapporto: all'inizio abbiamo faticato, soprattutto perché non ci conoscevamo, ma adesso siamo sulla strada giusta.

E per sfruttare al meglio le gomme, ho anche cambiato il mio stile di guida, cercando di essere più dolce nell'apertura del gas».

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