da Roma
Si chiamano Smi (Slow movers interceptor) gli «angeli custodi» che veglieranno dal cielo sul presidente Bush in visita a Roma. Sono gli aerei e gli elicotteri intercettori dellAeronautica militare equipaggiati per intervenire a quote anche molto basse, in prossimità dei centri abitati e soprattutto a velocità ridottissima, contro possibili minacce derivanti da piccoli aeromobili o ultraleggeri, facilmente occultabili ai radar.
Fanno parte dello straordinario dispositivo di sicurezza messo a punto per proteggere lo spazio aereo che sovrasta la capitale, dal quale si teme possano arrivare potenziali pericoli per il presidente degli Stati Uniti. Altra precauzione lemissione di un «notam» (avviso per la navigazione aerea) che vincola e limita il traffico aereo nei due giorni, l8 e il 9 giugno, in cui Bush e la sua folta delegazione si tratterranno nella capitale. Una procedura già usata in occasione di eventi importanti, quali il summit Nato-Russia di Pratica di Mare e i funerali di Giovanni Paolo II, parte integrante delle cosiddette operazioni Jupiter, di protezione dello spazio aereo legate a specifici eventi, coordinate dal Comando operativo delle forze aeree di Poggio Renatico.
I dettagli di come sarà garantita lincolumità del presidente lungo le strade della capitale saranno messi a punto stamattina durante il Comitato provinciale per lordine e la sicurezza convocato per loccasione dal prefetto Achille Serra. Del piano si è già discusso ieri al Viminale anche con i rappresentanti della sicurezza americana, in Italia già da giorni. Ogni spostamento di Bush verrà preceduto da unaccurata bonifica dei luoghi dove transiterà il corteo presidenziale, oggi saranno pianificati tutti i percorsi ufficiali e quelli alternativi, che potrebbero essere intrapresi in caso di necessità. Tra i 6mila e gli 8mila gli uomini impiegati per presidiare le zone coinvolte nelle 36 ore di visita, dallaeroporto di Fiumicino a Villa Taverna, la residenza dellambasciatore americano ai Parioli dove alloggeranno Bush e first lady. Entro oggi dovrebbe essere presa anche la decisione definitiva sulla visita di Bush a Trastevere. Secondo il programma ufficiale, infatti, dopo aver incontrato Papa Benedetto XVI in Vaticano e prima di andare a Palazzo Chigi per vedere il presidente del Consiglio Romano Prodi, il presidente dovrebbe visitare la basilica di Santa Maria in Trastevere e la vicina Comunità di SantEgidio. Una tappa, quella nel cuore di Roma, che preoccupa molto lintelligence per le difficoltà logistiche rappresentate da un quartiere costituito da una fitta rete di vicoli e stradine a senso unico, abitato da oltre 100mila persone.
Non è affatto facile, infatti, garantire la bonifica dellarea. Per farlo sarebbe necessario chiudere lintero quartiere già da venerdì mattina per permettere agli uomini della sicurezza di sigillare tombini e cassonetti, rimuovere le auto e togliere i tavolini di ristoranti e locali. È stato pensato anche di installare un tunnel prefabbricato in tela per consentire allauto del presidente di transitare da piazza Santa Maria in Trastevere alla vicina Comunità di SantEgidio senza essere troppo visibile. Ma non è ancora detto che questo escamotage sia sufficiente a garantire i requisiti minimi di sicurezza alla «passeggiata» presidenziale per le vie di Trastevere.
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