La capitale? È multietnica anche a scuola

Sono circa 30mila i bambini e i ragazzi stranieri iscritti negli istituti della capitale, dagli asili nido alle scuole superiori. A renderlo noto è l’assessorato alle Politiche scolastiche del Comune. Gli alunni di altre nazionalità sono presenti in misura maggiore nelle scuole d’infazia comunali, dove costituiscono il 9,7 per cento della popolazione scolastica totale. Nelle elementari si scende al 7,1 per cento, nelle medie al 6,6 per cento e negli istituti superiori ci si ferma al 4,8 per cento. Secondo l’assessorato, comunque, alunni non italiani sono presenti in quasi tutte le scuole pubbliche e paritarie della città, anche se in percentuali diverse, a dimostrazione del fatto che i cittadini stranieri abitano e lavorano in tutte le zone della capitale. In alcune scuole, però, la concentrazione diventa particolarmente elevata. Si tratta, per quanto riguarda materne, elementari e medie, dell’istituto Pisacane, VI municipio, dove si arriva al 68 per cento di iscritti stranieri. Seguono la Di Donato, asilo, elementare e media nel I municipio, con il 58 per cento, la Pavoni, media nel I municipio, (51 per cento), la Andrea Doria, elementare nel VII municipio (34 per cento), la Pestalozzi, elementare, I municipio, (33 per cento), la De Magistris, media nel VI municipio(30 per cento). Sempre secondo il monitoraggio dell’assessorato capitolino, anche in alcuni istituti superiori si registrano negli ultimi anni percentuali significative di iscritti non italiani. Alcuni esempi: Bottardi (istituto tecnico per il turismo nel VII municipio, 25 per cento); Cattaneo (professionale nel I municipio, 14 per cento); Sisto V (istituto professionale per l’industria e l’artigianato nel IV municipio, 14 per cento); Marco Polo (istituto tecnico nel I municipio, 19 per cento); Pantaleoni (istituto tecnico commerciale nel II municipio, 19 per cento).
La Di Donato, 300 alunni extracomunitari, si trova in via Bixio, nel quartiere Esquilino, uno dei più «internazionali» della capitale. Qui il multiculturalismo passa attraverso le sedici etnie a cui appartengono gli scolari stranieri. Per molti dei genitori che ieri hanno accompagnato i bambini a scuola, c’è «un vantaggio» nel far frequentare ai propri figli una scuola multietnica.

«I nostri bambini - dice Mario Casari, presidente dell’associazione genitori della Di Donato - vivono un’esperienza di conoscenza molto importante». Ma per qualcuno i problemi esistono: «È difficile - dice una mamma - che nelle classi si vada velocemente avanti col programma, perchè ci sono tanti bambini che non parlano bene l’italiano».

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