Stefania Scarpa
Sono le donne a trainare leconomia romana. Secondo il VII rapporto sulleconomia romana , che prende in esame il biennio 2004-05 e che è stato presentato ieri in Campidoglio dallassessore al Bilancio Marco Causi, loccupazione femminile nel territorio romano è cresciuta, tra il 2003 e il 2004, di 50mila unità passando da 609mila a 659mila a fronte di una crescita di quella maschile di solo 4mila unità (da 885mila a 889mila). E Roma è anche la prima città in Italia per numero di donne imprenditrici: 42.501 le titolari di imprese individuali, contro le 31.082 di Milano, le 31.014 di Napoli. Ma tra tante luci cè anche qualche ombra, come laumento della precarietà. «Bisogna evitare - è il commento del segretario generale della Uil di Roma e del Lazio Giuseppe Moretti - di alimentare le disparità generando lavoratori di serie A e B».
Ma la crescita delleconomia italiana avviene soprattutto grazie ai settori dellaudiovisivo, del terziario avanzato e del turismo e la cultura. Si tratta, ha detto Causi, «di tre settori di specializzazioni sui quali il rapporto ha fatto unindagine sul campo dalla quale emergono elementi molto interessanti che dimostrano come la crescita economica in Italia arriva da uno sviluppo locale e da quella buona attrezzatura (i servizi alla persona in genere) che a Roma garantiscono quella coesione sociale indispensabile».
Per quanto riguarda il terziario avanzato (realizzazione di software, informatica, ricerca e sviluppo, servizi alle imprese, studi di architettura, ingegneria e pubblicità), Roma ha ormai una leadership a livello nazionale. Si tratta di imprese particolari, ancorate alluniversità e ai centri di ricerca più che al territorio locale e allamministrazione locale. Tra il 1991 e il 2001 il numero delle imprese di terziario avanzato è cresciuto del 221,9 per cento con un aumento parallelo del 96,4 per cento di addetti a fronte di un aumento di solo il 65 per cento delle imprese e del 16,8 degli addetti negli altri comparti produttivi. Nel 2004 le aziende del settore hanno dichiarato un fatturato medio di 5 milioni di euro e hanno un mercato di riferimento nazionale e internazionale.
Per quanto riguarda il turismo dal rapporto emerge che nel 2004 la spesa complessiva dei turisti in visita a Roma ha toccato quota 4 miliardi di euro, di cui circa 2,8 spesi dai turisti stranieri (70,2 per cento della spesa complessiva) e 1,2 da quelli italiani (29,8). Per questo settore vi sono a Roma «grandi potenzialità di domande, ancora inespresse - ha osservato Causi - per le quali è importante lavorare e investire. Senza nascondersi quegli elementi di criticità rappresentati soprattutto dagli alti prezzi che garantiscono una rendita che non viene però reinvestita».
Per quanto riguarda i consumi culturali nel comune di Roma, rileva il rapporto, si registra il 12 per cento della spesa totale nazionale di consumi di teatro, l11 per cento dei consumi cinematografici, il 12 per cento della danza e il 16 della spesa per concerti. Gli addetti diretti del settore cultura raggiungono nella capitale i 60mila occupati.
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