Marcello Zacché
da Milano
Il consiglio damministrazione di Capitalia promuove a pieni voti e incoraggia Matteo Arpe, approvando allunanimità tutte le scelte compiute nei confronti della delicata partita con Banca Intesa.
Temporaneamente orfano del presidente Cesare Geronzi (interdetto per un altro mese dallesercizio delle cariche sociali dal Tribunale di Parma), il cda della banca romana ha ieri tenuto a mettere nero su bianco che, «nel condividere integralmente le scelte fino ad oggi compiute, conferma allunanimità pieno supporto allamministratore delegato e al management riguardo la strategia adottata».
Un riferimento esplicito alla mossa con la quale Arpe, il 10 marzo scorso, aveva deciso di rilevare stabilmente il 2% di Banca Intesa. Mossa peraltro già approvata dal cda, ma in seguito alla quale lamministratore delegato di Intesa, Corrado Passera, aveva aperto in qualche modo una polemica, definendo la mossa inutile e accennando alla necessità, per Intesa, di parlare direttamente con i soci. Una circostanza che, unita alla quantificazione seppur generica di sinergie per centinaia di milioni in caso di aggregazione Intesa-Capitalia, aveva spinto la Consob a chiedere spiegazioni a entrambi i gruppi. E proprio su questo si è ieri espresso il cda romano, con un segnale che suona allesterno come un messaggio di unità e compattezza intorno alle scelte effettuate da Arpe.
Come noto Capitalia è governata da un patto di sindacato composto da 18 soci che controlla il 31% del capitale. Sulle debolezze di tale gruppo di grandi azionisti potrebbe fare leva chiunque fosse interessato a impostare unoperazione straordinaria in un certo modo. Per cui, il messaggio di ieri, assume particolare rilevanza, soprattutto alla luce dellassenza di Geronzi.
Per il resto il cda di ieri è stato di routine, se si esclude la cooptazione in consiglio (peraltro attesa) di Pasquale Cannatelli. Lamministratore delegato della Fininvest entra nel board in seguito allingresso del gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi nel patto di sindacato, sancito pochi mesi fa. Il board, guidato dal vicepresidente Mario Federici, ha anche approvato il progetto di bilancio 2005, che era comunque stato già presentato nelle sue linee essenziali da Arpe in occasione della chiusura della trimestrale, a fine febbraio. Il bilancio si è chiuso con un utile netto consolidato di 1,028 miliardi di euro, in forte crescita rispetto a 306 milioni di euro nel 2004.
Il cda ha infine deciso di sottoporre allassemblea convocata per il 19 e 20 aprile in prima e seconda convocazione, il rinnovo dellautorizzazione allacquisto e alla vendita di azioni proprie, in linea con le prassi delle società quotate.
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