Capitaneria, cambio di guardia

Fra le più «cattive» d'Italia per i controlli inerenti la sicurezza della navigazione, attenta nella vigilanza ambientale e in quella sulla pesca, rigorosa al punto giusto nella concessione delle patenti nautiche, innovativa per gli accordi stipulati con le istituzioni liguri, piemontesi e lombarde: è il profilo della Guardia Costiera, alla luce del bilancio di attività della direzione marittima della Liguria per il 2006 illustrato dall’ammiraglio Marco Brusco. Proprio l'ammiraglio Marco Brusco ha annunciato anche che lascerà il 24 febbraio la guida della Capitaneria di Porto di Genova e della Direzione Marittima della Liguria perché destinato ad un altro incarico presso il comando delle capitanerie di porto a Roma. Verrà sostituito dall’ammiraglio Ferdinando Lolli, proveniente dal comando generale. Con 25 navi ispezionate, su un totale di 89 in tutt'Italia, la Capitaneria di Porto di Genova che conta su un personale di 756 unità di cui 32 donne, si pone ai vertici europei e al primo posto in Italia nella lotta alle navi substandard: mille le irregolarità riscontrate. Sul fronte della tutela dell’ambiente, nel 2006 sono stati 13.452 i controlli su abusivismi costieri e 145 i reati accertati. In aumento del 20% i reati per inquinamento. Più controlli, nel 2006, anche per la sicurezza delle attività balneari: 5.179 in totale con 714 illeciti accertati, per la maggiorparte nei confronti di persone provenienti dall' hinterland.

Quanto ai soccorsi in mare, sono aumentati del 29% ed hanno riguardato per il 70% diportisti, soprattutto natanti che non richiedono il possesso di patente. Intenso anche l' impegno nella vigilanza antiterrorismo e in quella sull' immigrazione clandestina.

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