da Venezia
Quale jeans viene meglio in tv, chiaro, scuro, sdrucito? Una battuta per sdrammatizzare, ma la decisione definitiva di rimettere nell'armadio il jeans e tirar fuori il frac per l'appuntamento più importante della Fenice, il Concerto di Capodanno, davanti alla vasta platea di Raiuno (4.500.000 i telespettatori dell'ultimo capodanno), gli orchestrali del teatro veneziano formalmente non l'hanno ancora presa, nonostante le dichiarazioni di apertura del sindaco Cacciari. Nulla è emerso di ufficiale dall'assemblea sindacale di poche ore fa, ma fa ben sperare il fatto che le prove che si sono svolte finora regolarmente e proseguiranno secondo il calendario, salvo sorprese dell'ultima ora, e in un clima che non fa emergere il malessere all'origine della protesta.
Fabrizio Del Noce, ideatore del concerto veneziano, si è detto fiducioso che alla fine una soluzione si troverà, perché non crede all'efficacia di una simile provocazione proprio quando Raiuno offre alla Fenice un palcoscenico così importante di fronte al mondo, perché Venezia e la Fenice hanno puntati addosso gli occhi di tutto il mondo. «Comunque - assicura Del Noce - non porteremo via dalla Fenice le telecamere, in caso di protesta».
Ed ha dato assicurazioni anche sul futuro. «Dopo i risultati di ascolto di tutte le edizioni del Concerto di Capodanno veneziano, anche chi verrà dopo di me a Raiuno, non credo che vorrà assumersi la responsabilità di cancellare un appuntamento così prestigioso ed amato dal pubblico». Fra breve verrà reso noto il nome del direttore del Concerto 2009.
A presentare alla stampa Roberto Abbado, primo direttore italiano del Concerto di Capodanno, c'era il sovrintendente della Fenice Vianello, e l'amministratore delegato dell'Unipol, che sponsorizza il concerto e l'attività del teatro. Per Abbado è un ritorno alla Fenice dove - ha raccontato - «ho fatto la mia gavetta, ventenne, dopo aver frequentato un lungo corso di direzione del mitico Franco Ferrara». Oltre che felice, si è detto soddisfatto delle scelte di repertorio, che quest'anno privilegiano Puccini, in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita. Una chicca pucciniana nel programma è la prima composizione per orchestra scritta dal diciassettenne musicista, a Lucca.
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