Era l'estate del 1943: nella casa natia dove mio babbo Marco (nobilitato a cavaliere da Vittorio Veneto nel '71) era contadino in comune di Marradi (FI), capitarono 14 persone che si definivano «partigiani» provenienti a un paese vicino, Modigliana... Dopo essersi rimpinzati di cibo e bevande si spostarono a monte dove incontrarono un tedesco disarmato che si recava per uova in una casa poco distante dalla nostra; lo uccisero, chiamarono il guardiacaccia per fargli tagliare il dito asportandone la vera d'oro!
Il comando tedesco dislocato a poca distanza intervenne rastrellando il territorio poi, dubitando che gli esecutori del fatto si fossero rifugiati nella casa (era una villa padronale di 28 stanze), decisero di farla saltare; la mia famiglia abitava al piano terra, ci dettero 8 ore di tempo per sgomberare, era mezzanotte.
Questo succedeva nell'Appennino Tosco-Romagnolo, la famosa Linea Gotica. I tedeschi erano in ritirata perché avanzavano sempre più velocemente le Forze Alleate pertanto, alle 5 del mattino anticiparono il «brillamento» lasciando sotto le macerie solo le masserizie della mia famiglia. Sebbene avessi solo 5 anni, vedo ancora adesso, pensando a quel momento, un sinistro bagliore seguito da un assordante boato, una nuvola di polvere, un cumulo di macerie la casa era sparita!
A distanza di 66 anni mi ritrovo nelle stesse condizioni, senza guerre dichiarate ma linee politiche combattute sulla pelle di noi inermi cittadini.
Mi chiamo Chiari Riccardo, abito in Salita Badina 6 a Ge/Bolzaneto in una casa di 3 appartamenti costruita nel 1927 dal nonno Ottonello Pietro della mia prima moglie Macciò Pierina uccisa da un motociclista nel 1994. Vi abito dal 1957 e da allora il mio tempo libero l'ho dedicato alla casa.Sono in pensione dal '94 dopo 41 anni di onesto lavoro nel campo elettrico.
Con l'invio delle prime lettere d'esproprio per la legge «Begato» nel 1977 il Comune di Genova mi ha regalato il Diabete, faccio 4 o 5 controlli glicemici al giorno e 4 iniezioni d'insulina, ora sto perdendo la vista. Con la «tegola» Gronda di Ponente mi aspetta solo la bara! I baroni politici non potranno mai capire quanto sia forte l'attaccamento a quello che abbiamo costruito con il sudore, le sofferenze, le spese, le privazioni anche nei riguardi della famiglia. Abbiamo fatto le ferie (in campeggio) solo negli anni '70 e '71, il resto sempre lavorando in questa benedetta casa nel tentativo di mantenerla e migliorarla, loro non si sono mai sporcati di calce, cemento ecc., non sanno nemmeno cosa sia o meglio come si usa una cazzuola, sono solo parolai!!!
Che siano necessari accorgimenti per il traffico lo capisco, ma se si volesse snellire lo scorrimento nelle autostrade esistenti, secondo noi profani, basta convogliare il trasporto merci su rotaia.
Comunque vada, sappiano i nostri cari baroni, che intendiamo vendere cara la nostra pelle perché non siamo in guerra e se la proprietà privata esiste non è solo per pagare le tasse (noi le paghiamo) ma anche per godercela e dopo tanti sacrifici non intendiamo restare in mutande sotto la scusa «utilità pubblica» in quanto, se così fosse, le Autostrade sarebbero gratuite e non con un pedaggio costantemente in aumento. Inoltre, chi viene in Liguria (non per lavoro perché ormai non c'è più occupazione) o vi transita sa di trovarsi in una strettoia e fa i debiti calcoli, non abbiamo bisogno di sacrificare le nostre case per i loro lucri.
Ed ora cara Marta veniamo a noi, mi permetto di darti del «tu», scusami, ma in certi frangenti la buona educazione va a farsi benedire. La tua compagine avrà valutato al massimo tutte le future conseguenze provocate da una di queste opere faraoniche, l'impatto territoriale (siamo in pieno centro urbano), ambientale, acustico. La Val Polcevera e tutto il vicinato della fatidica Gronda sarà costretta a respirare solo CO2, pensa che salute avranno i nostri posteri! La Gronda non serve né alla Val Polcevera né tanto meno al Ponente. Sono stati fatti tanti referendum e tante «belinate» inutili, fatene uno rivolto alla qualità dell'aria respirabile per sapere se i cittadini preferiscono come siamo o come saremo!
Un tempo la Val Polcevera era rinomata come una delle vallate più belle, da Coronata, Costa di Fegino, Murta, Monte Figogna, San Biagio, Cesino, Morego, Cremeno, Gemignano, Garbo, Belvedere, ai suoi meravigliosi forti, sempre più abbandonati; dal 1960 è stata deturpata del tutto. Partendo dal Ponte Morandi ci spostiamo a Nord e cosa troviamo? Il bellissimo quartiere Begato, attrazione turistica e fiore all'occhiello di Genova con la sua meravigliosa «diga». A proposito Marta, quando la fai brillare? Oh, scusa, prima devi pensare a far radere al suolo tutto il quartiere di Montegalletto, parte di Trasta, Murta etc.
Mi sono dilungato alquanto, ma tanta è l'amarezza che ho in corpo (e tanti altri come me) che non riesco più a ragionare.
Genova mi sembra già abbastanza inginocchiata, non certamente ai piedi del nostro caro Sindaco.
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