Antonella Aldrighetti
Le politiche finanziarie della giunta Marrazzo cominciano a dare i primi frutti amari. Come altrettanto amari saranno i bocconi che dovranno mandar giù a Natale le famiglie dei 60 dipendenti dellhospice San Francesco Caracciolo lasciati senza stipendio né tredicesima perché la regione non ha ancora adempiuto al pagamento delle spettanze da aprile in poi.
Per 8 mesi lamministrazione della residenza sanitaria ha trovato il modo di ottemperare al mancato introito ma ormai le casse sono senza soldi e quindi gli operatori sanitari senza stipendio. Una partita che, chi lavora alla Caracciolo, ha deciso di giocarsi scendendo in strada, stamani, sotto il «palazzo di vetro» regionale. Fiancheggiati dalla Fials-Confsal, i lavoratori, hanno indetto una manifestazione assieme al Comitato dei familiari dellhospice per chiedere lintervento dellex teledifensore. Già perché a sentire il segretario regionale del sindacato, Gianni Romano, starà a Piero Marrazzo districare la matassa con lassessore alla Sanità Battaglia e riuscire a trovare una soluzione per i bisogni della clinica e di chi vi è ospitato. Infatti «incominciano a scarseggiare medicinali e presidi sanitari perché le aziende fornitrici non possono elargire ulteriore credito allHospice - ha denunciato il sindacalista -. Una condizione al limite della sopportazione, comune anche ad altre strutture di degenza e lungodegenza. Ci sembra doveroso, sotto Natale, premiare i primi 7 mesi di governo del presidente Marrazzo con un po di carbon coke che invieremo con il nostro Babbo Natale». Ma per quanto si provi a buttarla in «celia», male ci si riesce. Già perché per lottantina di pazienti che, comunque, vengono assistiti, si profilerebbe il rischio di non poter ricevere cure: sono afflitti da patologie irreversibili e vengono alimentati artificialmente. Per cui, tra le risorse economiche per i presidi medici che la giunta di sinistra dovrebbe versare, cè quella riferita allalimentazione dei malati. E «dignità per loro e per i loro parenti» lo chiede il Comitato dei familiari della Caracciolo. Quanto invece allamministratore unico della struttura, oltre al rispetto per lazienda che dirige, si domanda: «Cosa mai vorrà farne dellhospice la giunta Marrazzo?». Pura retorica? «Bisogna che la regione si assuma la gestione dei malati se non riesce a trovare una soluzione economica - precisa Luca De Marchis che lo guida ormai da 6 anni -. Siamo a un punto morto: lassessore Battaglia ha criticato la mia gestione sottolineando che se le altre residenze convenzionate riescono a sopravvivere in tempo di magra allora, anche la Caracciolo, deve riuscirci». Bella prova: se la sanità laziale è a secco di risorse non si pagano i cosiddetti «drg» ma si elimineranno i ticket sui farmaci. Un segnale di coerenza? «Se questo sono il risanamento e la discontinuità della Giunta Marrazzo tutti i cittadini dovranno preoccuparsi.
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