Isaia Spinelli
Oggi la più grande fetta del mercato mondiale della bicicletta è presidiata da pochi gruppi asiatici in grado di produrre alcuni milioni di pezzi all'anno. I bassi costi di produzione e la collaborazione con le maggiori aziende americane permette loro di avere economie di scala impensabili in Europa per prodotti di largo consumo. Ma nel comparto delle bici di alta qualità e tecnologia siamo sempre noi Italiani a dettare le tendenze e le regole. Ancora oggi nel settore delle biciclette "a la charte" esiste e resiste un tessuto di artigiani con competenze inavvicinabili. E la fiera del Ciclo di Milano diventa per tutti gli operatori un evento imperdibile nel quale possono vedere le ultime novità tecniche ed estetiche di queste realtà e di tutto l'indotto cresciuto intorno a loro. Il mercato mondiale della bicicletta dopo il boom degli anni 80/90 ha conosciuto una fase di assestamento ma oggi si registra un consolidamento legato alle mutate condizioni socio-economiche e si nota una maturazione nel modo di usare questo veicolo. Da semplice mezzo di trasporto è passato ad essere anche uno strumento di evasione e di benessere.
Anche la "trasversalita" si è accentuata: per i bambini continua ad essere il primo strumento di libertà, per gli uomini è sempre più un mezzo "sportivo" e sempre più donne utilizzano una bicicletta per benessere. Questa caratteristica ha fatto anche esplodere l'offerta di tipologie di prodotto destinate a categorie mirate di consumatori. Per cui oltre alle bici da corsa e da MTB (in versione Cross Country o Down-Hill o Free-Ride) abbiamo bici ibride (eredi dirette delle vecchie "sportiva" e "condorino"), per turismo o "trekking", in versione per uomo, donna e bambini, modelli "cruiser" per narcisisti e BMX per adolescenti urbani.
Partendo dalle tecnologie impiegate sulle biciclette da competizione, i materiali più sofisticati sono entrati nel mondo delle 2 ruote a pedali e oggi la bici non si può più considerare un mezzo povero ma è diventata a tutti gli effetti un veicolo tecnologico.
Le fibre di carbonio che Ernesto Colnago ha cominciato a testare ed impiegare 20 anni fa oggi sono l'argomento di vendita principale per le produzioni di alta gamma. Negli ultimi 3-4 anni il ricorso a questo materiale si è generalizzato e attualmente le biciclette di Colnago, oltre ad equipaggiare i corridori professionisti, sono considerate veri e propri status symbol. Se il carbonio è il materiale migliore per mezzi ad alte prestazioni leggeri e resistenti, le leghe leggere, in particolare quelle di alluminio, continuano ad essere il materiale utilizzato sulla quasi totalità della produzione mondiale. La loro leggerezza, la facilità di approvvigionamento e lavorazione ed i costi accessibili ne fanno di gran lunga il materiale più razionale per le produzioni di massa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.