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Carcere, il progetto c’è ma nessuno ne parla

Pochi giorni fa c’è stata la protesta dei detenuti del carcere di Marassi, per ore hanno sbattuto sulle sbarre delle celle posate e gamelle (le gavette di metallo dove si consuma il pasto), manifestando così il loro disagio per l’inadeguatezza degli spazi dell’istituto di pena genovese, con stanze e corridoi considerati angusti e sovraffollati, specialmente in questi giorni di caldo e afa. Più volte il direttore del penitenziario, Salvatore Mazzeo, ha ammesso insufficienze strutturali. E c’è stato anche chi si è chiesto come mai ministero e Comune non parlino di un nuovo carcere. In effetti, oltre a Comune e ministero, c’è qualcuno che da anni parla, inascoltato, della necessità di costruire una nuova e più moderna casa circondariale. Sono due professionisti delle costruzioni, il geometra Bruno Milanaccio e l’ingegner Giampaolo Morbelli, che, a più riprese, hanno presentato un progetto a Comune e rappresentanti di governo e partiti di maggioranza. Per loro solo pacche sulle spalle e generiche dichiarazioni di interessamento. Salvo poi, come sostiene Milanaccio, che sindaco e ministri, in questi giorni, si approprino di idee, indicazioni e perfino delle caratteristiche tecniche del progetto del nuovo carcere, senza citare la fonte originaria: cioè professionisti che da anni lavorano, per ora gratis, all’idea. Milanaccio, geometra torinese trapiantato da più di un ventennio a Genova e con grande esperienza in materia di costruzioni di carceri, conferma tutto e racconta la trafila di anni per poter parlare con politici locali e nazionali. Dice: «Abbiamo individuato l’area, sotto Forte Ratti, progettato una struttura moderna da 800 posti, ipotizzato l’iter finanziario che porterebbe privati a costruire e gestire la struttura che rimarrebbe di proprietà pubblica. Lo abbiamo presentato a Comune e Ministero in varie occasioni. Tutti ci hanno detto che l’idea è ottima. Nessuno ci ha risposto in modo esauriente. Ora ci sono dichiarazioni che prendono spunto dal nostro progetto. Gradiremmo essere interpellati, però, perché il nuovo carcere, in linea con i programmi sulle case di pena illustrati recentemente dal ministro Angiolino Alfano, è una un’idea nostra». Milanaccio chiede una «chiara e forte volontà, che fino ad ora non c’è stata, di costruire il nuovo carcere cittadino» da parte delle istituzioni locali e centrali.

E i numeri che circolano sulla popolazione che vive dietro alla sbarre di Marassi sembra dare ragione a Milanaccio e Morbelli. Il carcere genovese, infatti, ha una capienza ottimale di 450 posti, però ne ospita 750. La sezione più critica è quella dei detenuti con pena definitiva: dovrebbero essere 100, invece sono 300.

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