Cultura e Spettacoli

Cardinale e Loren: l’estate a tutto set delle star senza età

Le signore del cinema: Claudia girerà con Albertazzi e Sophia un film-biografia

Cardinale e Loren: l’estate a tutto set delle star senza età

Roma - Nathan il Saggio ha spiegato che, su base mondiale, Monica Bellucci è più nota della Loren e di Claudia Cardinale? Sarà, ma l'analisi dell'Osservatorio giornalistico internazionale lascia il tempo che trova, considerando che Sophia e C. C., star sempre in pista per il Tricolore stanno effettuando i sopralluoghi per i propri prossimi film. E si tratta di lavori d'un certo respiro, pronti per i primi freddi, quando il pubblico tornerà di buon grado nelle sale cinematografiche (dove adesso si muore di caldo, perché gli esercenti in crisi risparmiano sull'aria condizionata). La Ciociara e la ragazza con la valigia trascorreranno un'estate di fuoco sul set, rafforzando così le rispettive posizioni al botteghino, a dispetto dell'età che avanza e delle ruga che scava, per loro due un valore aggiunto, come per il buon vino. Finite le riprese di Nine, il film musicale del regista premio Oscar Rob Marshall, che farà di tutto per presentarsi di nuovo agli Oscar con questo lavoro ispirato a 8 e ½ di Federico Fellini, la Loren (qui nel ruolo della sanguigna mamma del Mago di Rimini), domani partirà per Pozzuoli. Un viaggio nella memoria, tra i chioschi di limonate fresche e i vicoli del porto, odorosi di mare. È nella cittadina campana, del resto, che si svolgono la maggior parte delle scene di La mia casa è piena di specchi (il resto, tra Roma e Cinecittà), film tv di Vittorio Sindoni in due puntate, che Raiuno manderà in onda sotto Natale e nel quale Sophia darà luogo a un vero gioco di specchi, visto che interpreta sua madre, Romilda Villani, da giovane una vera bellezza: era sosia di Greta Garbo. Né è la prima volta che la diva rifà sua madre: nel 1980 la Nbc produsse Sophia Loren: Her Own Story, docufilm nel quale la figlia rievocava, con la storia della sua famiglia, gli anni del dopoguerra, vissuti dalla genitrice tra difficoltà, privazioni e due figlie da crescere. Tutto resta nel nido familiare, perché il libro dal quale è tratto il biopic reca la firma di Maria Scicolone, sorella di Sophia e madre dell'onorevole Alessandra. Dopo aver scritto i propri ricordi su foglietti volanti, conservati in scatole di cartone, l'autrice (vedova, tra l'altro, del jazzista Romano Mussolini, uno dei figli del Duce), ha scelto di dare alle stampe (Gremese) un materiale fortemente cinematografico. Dagli anni del dopoguerra alla vincita dell'Oscar, la Loren si appresta così a una cavalcata selvaggia nella memoria del suo clan, costituito da tre donne: Romilda, Sophia e Maria.

Ed è immersione nelle proprie radici anche per Claudia Cardinale, ora a Madrid per presentare il libro autobiografico La mia Tunisia. D'origine africana, Claudia, legatissima al deserto e ai suoi silenzi, comincerà a giugno le riprese del drammatico Occhi a sogni aperti, opera prima di Giancarlo Marinelli, prodotta dalla Veneto Film Commission. Nei panni di Leda, bellezza céca che durante la Seconda Guerra mondiale s'innamora di un agente del Sicherheitsdienst nazista, la ragazza di Bube avrà al suo fianco un altro vecchio leone della scena italiana, Giorgio Albertazzi. «Sarà magnifico girare con Claudia, che ha un personaggio bellissimo: è la mia ex-fiamma, donna dolente, ma piena di fuoco. Mentre io, come avessi addosso la lebbra del male che ho fatto, da nazista, fuggo da ogni sentimento e dagli agenti del Mossad sulle mie tracce», dice l'attore da Siracusa, dov'è impegnato nell'Edipo a Colono di Sofocle, al Teatro Greco. Ma che ragazza con la valigia sarebbe, C. C., se non si apprestasse a girare Father (Padre), diretta dal suo partner Pasquale Squitieri (produce Renzo Rossellini), anche padre della loro Claudina? Nel cast dell'erigendo film storicizzante figurano pure Enrico Lo Verso e il di lui figlio quindicenne, pronti a collocarsi all'interno di «una metafora del potere ideologico, nel quale la mafia è l'albero di trasmissione», spiega il regista partenopeo, che ambienterà Father a Philadelphia.

E il bello è che, se chiedi a questi artisti: «come va?», ti rispondono pure: «Da vecchietti».

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