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La carica dei sindaci: un trionfo di liste civiche

A pochi chilometri dalla capitale Milano - a volte appena varcato il confine del Comune capoluogo - si cambia scenario: la campagna elettorale non prevede grandi strategie politiche. I loghi elettorali sono elaborati al computer da informatici amatoriali. La caccia al voto è «spietata» e individuale. Impera ancora, insomma, un sano e antico porta a porta. La conoscenza diretta dei candidati: la loro storia, personale, familiare, professionale. La fiducia che ispirano, la serietà: sono questi i requisiti che decidono vittoria e sconfitta dei candidati a sindaco e dei loro aspiranti assessori e consiglieri. I rappresentanti di lista sono a volte mariti e moglie, un candidato più o meno «popolare» in paese sposta quella decina di voti che può decidere la sorte di una partita.
Le tradizionali regole della politica nazionale sono sovvertite, le analisi politiche e le previsioni risultano del tutto impossibili per chi non sia nato e cresciuto in questi piccoli centri dell’hinterland. A volte trattasi di cittadine, in altri casi di paesotti o poco più: alcune migliaia di residenti in Comuni separati l’uno dall’altro da una semplice strada provinciale e da un cartello. Problemi concreti, proposte semplici: è su strade, trasporti, servizi, efficienza della macchina comunale che si sono misurate le centinaia e centinaia di liste, in gran parte civiche, a volte apertamente schierate con uno dei due partiti che dominano la scena nazionale, spesso del tutto trasversali.
Le liste riconducibili a centrodestra e centrosinistra restano una minoranza, eppure anche in questa minoranza qualche segnale c’è. Alle 23 di ieri sera, per esempio, a risultati ancora da acquisire alla prefettura per poi essere consegnati agli atti del ministero degli Interni, il centrosinistra teneva solo ad Arluno con Luigi Losa (lista civica d’area) e Cesate con Roberto Della Rovere (idem). Il centrodestra invece, prevaleva ad Arconate con Mario Mantovani, a Bernate con Osvaldo Chiaromonte, a Boffalora con Curzio Trezzani, a Cornate d’Adda con Fabio Quadri, a Cusago con Daniela Pallazoli, a Inveruno con Grazia Maria Crotti (che ha conquistato il Comune per soli 55 voti), a Sedriano con Alfredo Celeste che ha «ribaltato» il colore del Comune.

La valanga delle liste civiche, più o meno colorate, invece partiva da Albairate, Besate, passando per Bubbiano, Busnago, Busto Garolfo (dove governava il centrosinistra), Caponago, Carpiano, Grazzago, Cerro Maggiore, Gessate, Lacchiarella, Mesero, Morimondo, Pozzuolo Martesana, Vanzaghello e Vaprio d’Adda; per finire a Vignate.

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