Carige si adegua alla legge sul risparmio

da Milano

Banca Carige ha approvato un aumento di capitale - gratuito per 164,9 milioni, a pagamento per 76,9 - e ha anche stabilito la limitazione dei diritti di voto della Fondazione al 30%, adeguandosi a quanto previsto dalla legge sul risparmio. La Fondazione si è comunque riservata di impugnare, in altra sede, la norma, per valutare se ci siano estremi di incostituzionalità, qualora venisse confermato il limite. «Si tratterebbe di un esproprio - ha commentato il presidente della Carige, Giovanni Berneschi, durante l’assemblea degli azionisti - che non solo danneggia la Fondazione, ma anche la comunità ligure che questa rappresenta».
Il presidente si è detto pronto a dare battaglia anche per quanto riguarda l’uscita di Carige da Banca d’Italia, della quale detiene il 3,96%, prevista dalla nuova legge sul risparmio entro i prossimi tre anni. «Dovendo uscire vogliamo un'applicazione coerente della valorizzazione Ias (i criteri europei ndr) - ha detto -. Così come nel 1936, fummo obbligati ad acquistare una quota ed a pagare con denaro sonante, ora vogliamo i soldi uno sull'altro. No alle espropriazioni. Faremo la nostra battaglia anche in Europa se necessario».
Rispondendo alle domande degli azionisti, Berneschi ha parlato di una banca in buono stato di salute, escludendo qualsiasi fusione con altre strutture, con un bilancio in crescita ed un «aumento dell'utile sul 20-30% che si potrebbe attestare su circa 130 milioni di euro per il 2005».


Per quanto riguarda infine l’aumento di capitale, i 164,9 milioni a titolo gratuito corrispondono sostanzialmente alla rivalutazione degli immobili e del patrimonio artistico. In opzione ai soci saranno offerti inoltre 76,9 milioni nominali a pagamento, pari ad un controvalore indicativo di circa 200 milioni.

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