Carignano non può essere Lampedusa

(...) uno scontrino italiano per essere rispediti dai francesi a Ventimiglia senza tanti complimenti. Con le buone o con le cattive, con la legalità o con l’illegalità. E questi sono i francesi, quelli che si sono arrogati il diritto di decidere loro che Gheddafi è il cattivo e che l’Europa deve spezzargli le reni. Ultimo esempio: lo sbarco degli albanesi a Pasqua del 1997, con il dramma nel canale d’Otranto. Piccolo ricordo per i deboli di memoria: premier era Romano Prodi, ministro della Difesa Beniamino Andreatta.
Il problema è che Carignano, come qualsiasi altro sito in mezzo alle case, e in questo caso addirittura in pieno centro cittadino, non può essere adatto. Quello che sta succedendo a Lampedusa è vergognoso per chiunque sappia dare un senso alla parola umanità, ma l’idea di creare una Lampedusa a Carignano è surreale. E - ribadisco - fortunatamente la notizia del Secolo è stata (quasi) smentita in aula, ma il fatto che qualcuno ci abbia pensato anche solo per un secondo, è grave. E la raccolta di firme annunciata da Rosso e Plinio - due che se non ci fossero bisognerebbe inventarli - sarebbe stata sacrosanta. Piccolo particolare per i nostri amici Matteo e Gianni: la prossima volta dovrebbero verificare meglio le notizie prima di annunciare i banchetti in piazza.
Passo già all’obiezione successiva: siamo a una specie di Nimby dei profughi, di sindrome di «ovunque, ma non nel mio giardino» che è quella che fa proliferare ovunque comitati e comitatini. Ma è un’obiezione infondata: noi diciamo no a Carignano (e a qualsiasi altro quartiere in città, dove c’è un centro abitato, lo stesso discorso varrebbe per l’ex caserma Gavoglio al Lagaccio), ma ovviamente non siamo sulla linea del «nessuno straniero, nè a Genova, nè in Liguria, nè in Italia, nè in Europa». Roba da francesi o da spagnoli.
E allora? Ad esempio, solo per restare a Genova e alla sua provincia, si potrebbe pensare alle colonie fasciste dismesse: la Montemaggio a Savignone o quella di Rovegno o, ancora, quella di Santo Stefano d’Aveto. Che non sorgono in mezzo a centri abitati. Ovviamente, anche in questo caso, occorrerebbe pensare ad adeguate compensazioni ed attenzioni per gli abitanti di questi paesi.


A qualcuno non piace la provincia? In città c’è Forte Begato, per cui si sono spese decine di milioni di euro per lasciarlo in balia dei vandali. Eppure, si dice che non ci sarebbero le condizioni e che non è adatto ai profughi.
Invece Carignano sì? Ma fateci il piacere.

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