Carlo Bo, per essere padroni delle lingue

Lezioni dedicate ai piloti e ai controllori di volo. Si può imparare anche arabo e cinese

Carlo Bo, per essere padroni delle lingue

La società è sempre più multietnica e ogni giorno interagiscono persone che utilizzano lingue diverse. A queste esigenze di «collegamento» risponde in primo luogo il mediatore linguistico: una figura professionale, diversa dal traduttore e dall’interprete, che associa alla perfetta padronanza delle lingue straniere una profonda conoscenza delle culture e degli usi dei diversi Paesi. Così da essere in grado non solo di tradurre i vocaboli ma anche di trasferire il messaggio nel modo più appropriato.
Per raggiungere tale risultato occorre però uno specifico percorso formativo, di cui si occupa la Scuola superiore per mediatori linguistici Carlo Bo, l’istituto nato dall’esperienza dell’ex Scuola superiore per interpreti e traduttori. Con oltre 50 anni di storia alle spalle, la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo propone infatti Corsi triennali al termine dei quali rilascia un Diploma di laurea di 1° livello che permette l’accesso alle lauree specialistiche in Interpretariato di Conferenza, in Traduzione Letteraria e in Traduzione Tecnico- Scientifica. Cinque le sedi, dislocate a Milano, Roma, Bologna, Firenze e Bari.
Più nel dettaglio il Piano di studi si articola in tre anni e si rifà agli obiettivi formativi della Classe 3 delle Lauree nelle Scienze della mediazione linguistica e ai relativi 180 Cfu. Il programma prevede sia lezioni «frontali» in aula sia insegnamenti tecnico-professionali in laboratori ad hoc ed è focalizzato sull’approfondimento di due lingue straniere: l’inglese obbligatorio per tutti e una seconda lingua a scelta tra francese, spagnolo e tedesco.
Oltre alle ore dedicate alle tecniche della mediazione linguistica, agli studenti vengono proposte altre materie di studio: il primo anno prevede corsi di lingua e cultura italiana, diritto Ue, informatica mentre il secondo anno affronta materie quali la letteratura, la psicologia e l’economia; il terzo è dedicato all’approfondimento delle lingue straniere con intense attività di laboratorio.
Il corpo docente è composto da professori universitari, insegnanti italiani bilingue e di madrelingua straniera o da affermati professionisti; tutte le lezioni sono rivolte a gruppi ristretti di non più di 25 studenti. La Carlo Bo partecipa, inoltre, ai programmi bilaterali della Ue finalizzati a promuovere la mobilità degli studenti. L’istituto ha poi introdotto in alcune delle proprie sedi due corsi extracurriculari di lingua e cultura araba e cinese. Il percorso didattico è suddiviso in due parti: una per l’apprendimento della lingua e l’altra per la presentazione degli elementi fondamentali della storia e della cultura dei due paesi. É inoltre attivo un corso di lingua svedese.
Infine, sono stati strutturati due corsi per colmare alcune lacune che caratterizzano due precisi ambiti lavorativi. In collaborazione con Plane English - primo istituto in Italia in grado di rispondere agli obiettivi riguardanti la valutazione e l’insegnamento di Aviation English come richiesto dalle autorità - è così nato un corso per formare piloti, controllori di volo, addetti alla sicurezza, meccanici e in generale personale dell’aviazione a una corretta e uniforme padronanza dell’inglese.
La Scuola offre inoltre il corso di inglese per la Pubblica amministrazione, che può essere attivato a richiesta degli enti interessati in base a specifiche esigenze, anche presso le proprie sedi.


Va detto, infine, che per consolidare il proprio radicamento nel mondo del lavoro, la Scuola ha stipulato convenzioni che prevedono tirocini e stages con importanti soggetti come la Presidenza del consiglio dei ministri, l’Unesco, l’università Iulm, il Politecnico di Milano e la Fondazione Bracco.

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