Carlo Felice Cassinelli e Scandroglio (Pdl) a Roma da Bondi

Nuovo vertice a Roma per tentare di trovare una soluzione alla situazione del teatro Carlo Felice di Genova. Dopo l’incontro tra Marta Vincenzi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta avvenuto qualche giorno fa e avuto dal sindaco grazie alla mediazione di Riccardo Garrone, oggi i deputati del Popolo della Libertà Michele Scandroglio e Roberto Cassinelli affronteranno l’argomento direttamente con il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi. Il ministro, secondo quanto trapela da fonti ministeriali, non sarebbe rimasto contento del faccia a faccia tra il primo cittadino e Letta, volendo affrontare in prima persona ogni passaggio della vicenda del teatro genovese. «Vincenzi ha voluto ricostruire un consiglio di amministrazione garantendo di avere un progetto e di avere le risorse per realizzarlo, ma non le ha - accusa Scandroglio -. Prendiamo atto che Comune e Regione non vogliono sostenere la prestigiosa realtà genovese». I parlamentari del Pdl, inoltre, vedono ombre sul contenuto della relazione richiesta da Vincenzi ad una società di revisione, «senza tralasciare le notizie circa le iniziative che, non si sa bene a che titolo, provengono da persone che non hanno ruolo all’interno dell’istituzione».
I problemi del Carlo Felice saranno oggi all’attenzione del consiglio regionale grazie ad una interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Nord Edoardo Rixi. Il consigliere porrà l'accento sul debito patrimoniale di 14 milioni. Secondo Rixi «tale disastro finanziario è dovuto alle passate amministrazioni di sinistra in quanto lo statuto del Carlo Felice stabilisce che il Presidente del CdA sia proprio il Sindaco». «In particolare - prosegue - l'attuale dissesto ha origine da una serie di gravi errori commessi in prima persona da Marta Vincenzi e cioè l'aver chiesto il commissariamento nel 2008 per una personale insofferenza nei confronti dell'allora Sovrintendente Gennaro Di Benedetto.

In seguito a questi innegabili successi amministrativi il Sindaco Vincenzi ha cominciato a gridare "riprendiamoci il Carlo Felice", sostenendo a più riprese di essere sicura di rimettere in sesto le finanze del Teatro. Ma il primo atto formale del nuovo CdA, invece di trovare i finanziamenti che la Vincenzi aveva dato per certi, è stato proclamare la cassa integrazione»

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