Il Carlo Felice scommette su Mozart per rialzare il sipario

Il Carlo Felice scommette su Mozart per rialzare il sipario

Curioso. A gennaio a risollevare le sorti del Carlo Felice era stato un «Elisir» portentoso, ora per rialzare il sipario in autunno si pensa a un «Flauto Magico». Che sia scaramanzia? Al posto del classico cornino rosso qualche titolo ben augurale e ben piazzato? Viene da pensarlo, in verità. Intanto il cartellone è bell’e pronto e da più di una settimana anche noto a mezza città, nonostante la presentazione ufficiale di ieri mattina: una stagione - da ottobre a giugno - all’insegna del tradizionale schietto. E che si affida in parte alla formula del «teatro di repertorio», con gli stessi titoli riproposti in varie parti dell’anno e che sfrutterà (finalmente!) il palcoscenico rotante, allestendo anche più opere contemporaneamente.
Dopo il Flauto mozartiano (che inaugura il 20 ottobre), spettacolo «storico» con le scene e i costumi di Lele Luzzati, capolavoro di creatività e fantasia, toccherà alla formula dell’Opera Studio - sull’esempio appunto del recentissimo «Elisir d’Amore» di inizio anno - con «Gianni Schicchi» di Puccini e «Il Campanello» di Donizetti; guru della situazione, il baritono Rolando Panerai, 80 anni, che terrà sotto l’artistica ala protettrice il cast di giovani scelto per l’occasione (audizioni ai primi di settembre) e che lo guiderà nella realizzazione delle due operine. Un trampolino di lancio per nuovi talenti a costo (quasi) zero per il teatro, in un proficuo scambio che fa bene a tutti: a chi calca per la prima volta da protagonista il palcoscenico genovese e a chi - il Carlo Felice - ha a disposizione interpreti ben lontani dai cachet lunari di divi arcinoti e osannati da un capo all’altro del globo.
Tradizionale balletto a Natale con «Lo Schiaccianoci» di Tchaikowskij (dal 3 al 29 dicembre) e poi Bohème di Puccini, (dicembre, gennaio, febbraio) con le scene del pittore genovese Francesco Musante. «Romeo e Giulietta» di Charles Gounod per febbraio 2012, spettacolo commissionato al Carlo Felice dalla casa discografica Decca, che ne ricaverà un cd. Interprete principale Andrea Bocelli, sul podio il grande - e genovese - Fabio Luisi. Altro «Romeo e Giulietta», il balletto di Prokof’ev (dal 23 al 28 marzo), che tra l’altro è il «secondo di tre», visto che nello stesso periodo andrà in scena allo Stabile il capolavoro shakespeariano omonimo. Chiude il cartellone un’altra opera pucciniana, «Turandot», con due primedonne d’eccezione: Daniela Dessì nel ruolo principale della principessa di ghiaccio e Mariella Devia in quello di Liù. Ultima novità, uscita come il coniglio dal cilindro durante la presentazione della stagione estiva dell’altro teatro lirico ligure, l’Opera Giocosa di Savona, è la millantata e ormai leggendaria «Opera da tre soldi» di Brecht-Weill, già promessa l’anno scorso e poi cancellata da ogni programmazione, con la partecipazione di Massimo Ranieri.
«Un’opera da fare insieme» - ha dichiarato Pacor - e si riferisce proprio al teatro savonese, con il quale sembra preannunciarsi una proficua collaborazione, con coproduzioni e «scambi» di spettacoli; e insieme anche al Teatro Stabile. Presentata poi la stagione sinfonica, con il concerto inaugurale diretto dal maestro Luisi e che prevede la Nona Sinfonia di Beethoven e con una serie di appuntamenti «fissi»: il concerto di Natale, quello di Pasqua, con la partecipazione di Sonia Ganassi, quello di Capodanno (anche questo diretto da Luisi), quello per la Festa della Repubblica.


Più un concerto che prevede quel «Mameli» di Leoncavallo (10 dicembre), cancellato dalla programmazione della appena trascorsa primavera, e l’appuntamento all’interno della stagione della Gog (21 maggio) con un concerto dedicato a Rachmaninov.

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