La crisi ha colpito tutti, non cè dubbio. Eppure, se nel 2009 il mercato dellauto nuova è riuscito in qualche modo a contenere le perdite grazie agli incentivi, quello dellusato ha finito per pagare un prezzo particolarmente salato alla congiuntura negativa. I numeri, in proposito, parlano chiaro: i 20,4 miliardi spesi nel 2009 per lacquisto di vetture di seconda mano, infatti, hanno significato un calo di ben il 14,6% rispetto al 2008. E neppure i primi mesi del 2010 sembravano autorizzare eccessive speranze, se è vero che a gennaio i trasferimenti di proprietà sono diminuiti di quasi l11%, mentre a febbraio la flessione ha sfiorato l8%.
Invece, a marzo, ecco limprovvisa inversione di tendenza, con un +3% che ha rappresentato il primo segno positivo dopo oltre un anno. Un miracolo? No, uno sviluppo quasi inevitabile alla luce dellattuale situazione. «I fattori che hanno determinato la ripresa registrata a marzo sono essenzialmente due - esordisce Franco Oltolini, direttore di CarNext, società nata nel 2006 e specializzata nella vendita di vetture usate provenienti dalle flotte a noleggio del gruppo LeasePlan -. In primo luogo, il mancato rinnovo degli incentivi allacquisto del nuovo, che tanto hanno penalizzato il nostro settore nel 2009; e poi, il fatto che leconomia, nonostante qualche segnale di risveglio, sia tutto sommato ancora abbastanza ferma: uno scenario, questo, in cui è più facile che lautomobilista si orienti verso lusato. Leffetto combinato di questi due elementi ci fa essere fiduciosi per un 2010 che, a conti fatti, dovrebbe rivelarsi assai migliore rispetto al 2009».
E se il settore nel suo complesso potrebbe aver finalmente imboccato la strada di una risalita duratura, CarNext appare più che mai pronta a cavalcare londa. Lo testimonia, per esempio, la sua ottima situazione di stock, come il fatto che i volumi totalizzati sul mercato italiano siano ora equivalenti a quelli di quello estero, che invece lanno scorso erano di gran lunga più significativi. I circa 2.500 veicoli commercializzati mensilmente, inoltre, dovrebbero portare a fine 2010 a un totale superiore alle 30mila unità, vendute sia ad automobilisti privati che a utenti professionali attraverso una molteplicità di canali diversi. «Sul nostro sito abbiamo un tool dedicato a professionisti e commercianti italiani e stranieri - spiega Oltolini - che una volta registrati possono accedere ad aste online e fare la propria offerta per lacquisto del mezzo. Per la stessa tipologia di clienti organizziamo ogni anno anche due o tre aste fisiche: la prossima si terrà a Roma il 23 aprile. Invece i privati, a cui questanno puntiamo a vendere almeno 4mila veicoli, oltre che attraverso Internet possono raggiungerci grazie ai negozi aperti a Milano e a Roma, oppure tramite il nostro servizio di telesales».
In casa CarNext, insomma, non mancano i motivi di ottimismo. E questo nonostante le criticità che ancora oggi gravano sul mercato dell'usato, a cominciare da quella fiscale. «In Italia la tassazione sui passaggi di proprietà è di gran lunga la più alta dEuropa - conclude Oltolini -: basti pensare che tocca i 400 euro medi, pari in alcuni casi anche al 10% del valore dellauto di seconda mano, mentre altrove è del tutto assente o comunque non supera i 50-70 euro. Non cè da stupirsi, quindi, se nel nostro Paese si vendono appena 131 vetture usate ogni 100 nuove immatricolate: un rapporto sensibilmente inferiore rispetto a tutti i mercati automobilisticamente avanzati del Continente».
E in effetti secondo Icdp, unorganizzazione internazionale di ricerca specializzata nell'automotive, in Germania ogni 100 auto nuove ne vengono acquistate 161 usate, mentre in Francia si sale a 231 e nel Regno Unito addirittura a 241.
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