«Caro Antonioli, perché non esci?»

Caro dottor Lussana, mi viene da dire: «A rieccoci»! La mia amata Samp da troppi anni ormai è un’ incompiuta, una squadra che in tre giorni ti fa parlare e tacere, prima ti esalta e subito dopo ti deprime. È davvero un peccato che, dopo la ineccepibile vittoria di Lecce, ma soprattutto dopo la fantastica prestazione con la Fiorentina, si torni a casa da Reggio Calabria senza nemmeno un punto! Poca concentrazione, insufficiente cattiveria agonistica, panchina corta, sfiga...? Non riesco a dare un nome a questa sconfitta, contro una buona squadra ma certamente alla nostra portata se è vero, come dice il Mister, che puntiamo a qualche «risultato importante».
Altrimenti si dica chiaramente che cerchiamo una tranquilla «permanenza» nella categoria e benvenga qualcosa in più! Nel dopo partita, come al solito, Novellino si è detto soddisfatto della prestazione della squadra, a parte le distrazioni sui calci da fermo. Purtroppo la nostra difesa che era un punto di forza, quest'anno è molto più debole a causa dei noti infortuni e della mancanza di adeguati sostituti. Da vecchio ed appassionato tifoso quale sono, mi esalto facilmente come tutti quando la Samp vince e mi metto di cattivo umore quando perde, specie se incontra squadre con le quali perdere non dovrebbe, e questo aldilà di ogni analisi tecnica che lascio agli addetti.


Mi si perdoni una osservazione sull'atteggiamento di Antonioli (che quasi sempre merita un monumento per le sue prestazioni) quando gli avversari battono i calci d'angolo: perchè non esce qualche volta ad intercettare la palla nell'area piccola? Con certi saltatori solo lui ha la possibilità di arrivarci... visto che può usare le mani!

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