Timothy Connaghan ha riverniciato la slitta e messo il turbo alle renne. Nella sua «Babbo Natale School» (l’unica al mondo legittimata a rilasciare il patentino rosso di Santa Claus professionista) è cominciato lo spoglio ufficiale delle letterine.
Timothy ha scoperto così che molti bambini del South Carolina, invece di chiedere i soliti regali, tendono a sollecitare la «pratica-casa». Sarà colpa del caro-mutui, sta di fatto che perfino i piccoli si sono resi conto che poter contare su quattro mura e un tetto è preferibile a una maxiscatola di mattoncini Lego. Insomma, il desiderio di un’abitazione vera batte la villa di Barbie 10 a zero.
«Quest’anno i segnali che giungono dai piccoli sono molto diversi dal solito - spiega Denise Griffiths che - per ragioni di sesso - ha dovuto rinunciare ai panni di Babbo Natale, ripiegando su quelli della Befana -. I piccoli non chiedono più la console Wii o la Xbox, ma preferiscono oggetti per la scuola e capi di abbigliamento». Ma a essere diventati decisamente pragmatici non sono solo i baby a stelle e strisce; il fenomeno riguarda infatti pure i bimbi nostrani e per verificarlo basta spulciare le loro richieste spedite per posta (elettronica) al sito www.babbo-natale.it.
Partiamo con Benedetta e Sara: «Caro Babbo Natale, siamo delle bambine abbastanza brave. Quest’anno vorremmo dei regali utili per esempio: vestiti, scarpe, libri ecc., ma soprattutto salute, felicità e serenità. Ah dimenticavamo, vorremmo che papà e la mamma potessero acquistare prestissimo una casa nuova. Quella dove viviamo è piccola e l’affitto è salatissimo. Trovarne una più grande, magari con una stanzetta tutta per noi, sarebbe bellissimo. Salutaci le renne e i folletti».
Sulla stessa linea «immobiliare» è anche Flavio: «Caro Babbo Natale mi devi portare una casa grande. Se ti rimane un po’ di tempo, pensa pure a mio fratello: vorrebbe tanto un dvd portatile. Ti promettiamo di fare i bravi e andare a scuola senza piangere».
Ma forse la lettera che ci fa più riflettere non è quella di un bambino, ma di un adulto: Daniela.
«Caro Babbo Natale, sono una "bambina" ormai cresciuta, ho 30 anni. In questa fredda notte, invece di essere sul divano con mio marito a coccolarci, sono qui davanti al pc a scrivere a te. Te, che nonostante la mia maturità, spero sempre tu possa esistere veramente. Possa tu esaudire realmente i sogni di tutti. Quello che vorrei io è avere fiducia nella vita, credere che ci sia sempre il buono per ognuno. Vorrei che questo Natale io e mio marito facessimo l’albero insieme perché lo vogliamo entrambi e non perché io lo costringo. Vorrei condividere con lui tutti i miei sogni, le mie gioie e anche le mie amarezze. Invece sono sempre sola con me stessa, nessuno con cui parlare. Spero che tu possa donarmi solo un sorriso la mattina di Natale nello svegliarmi a casa mia e correre davanti all’albero, con la persona che ho sposato, sorridente come me».
La risposta di Babbo Natale?
«Cara Daniela, mi dispiace sapere che il Natale per te non è un periodo bellissimo. Cerca di parlare con tuo marito, prova a spiegargli che per te è importante anche solo fare l’albero con lui. Ti auguro tanta felicità».
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