Economia

Caro benzina e fisco frenano l’auto

Al centenario Lancia il debutto della Delta

Pierluigi Bonora

da Milano

Per il secondo mese consecutivo le vendite di automobili in Italia hanno segnato il passo. E nonostante il Gruppo Fiat abbia mantenuto la sua quota di mercato sopra la soglia del 30,5%, gli operatori del settore non nascondono di essere preoccupati. Il calo delle immatricolazioni (meno 11,5%) rispetto al luglio 2005 è dovuto, secondo il Centro Studi Promotor, «al rallentamento della propensione all’acquisto a causa dei continui aumenti del prezzo della benzina e del mancato intervento del governo sulle accise». Ma anche «il permanere dei premi di assicurazione su livelli elevatissimi e l’affiorare di orientamenti fiscali punitivi per l’automobile», tengono lontani i clienti dalle concessionarie. «Qualsiasi ulteriore aggravio del prelievo fiscale e aumento dei costi dei carburanti - aggiunge Salvatore Pistola, presidente dell’Unrae - può minare l’equilibrio del mercato e la fiducia del consumatore, ponendo a rischio il potenziale di 2,3 milioni di immatricolazioni per il 2006». Ad attenuare gli effetti della caduta delle vendite di giugno e luglio restano comunque i primi 5 mesi dell’anno durante i quali la domanda è stata alta. Il consuntivo gennaio-luglio si mantiene così positivo (più 5,11%) grazie anche al traino assicurato da Fiat Auto. Il gruppo torinese, infatti, ha confermato il buon momento anche se le vendite complessive (oltre 58mila) sono state inferiori rispetto al luglio dello scorso anno (poco più di 59mila).
I marchi italiani sono cresciuti del 3,2% ottenendo una quota di mercato del 30,7%. In casa Fiat a fare la differenza sono soprattutto Punto, Panda e Doblò. Per il brand le oltre 44mila vetture vendute a luglio valgono il 23,4% di quota mercato. Mese positivo per Alfa Romeo (più 6,1% e quota dal 2,63 al 3,16%) che si giova del riposizionamento della 159 (6mila immatricolazioni e 61mila ordini finora) e del buon impatto di Brera e Spider. Le vendite della Lancia, che tra un mese festeggerà a Venezia il centenario mostrando per la prima volta quella che sarà la futura Delta (nome in codice 844), si reggono sempre su Ypsilon e Musa. Per il marchio consegne in calo ma quota mercato in crescita dal 3,9 al 4,1 per cento. Dai dati nessun impatto particolare sulla Borsa: il titolo Fiat ieri ha chiuso in ribasso dello 0,14% a 11,06 euro. Dall’Italia all’Europa.
Le immatricolazioni saranno note a metà mese. In alcuni Paesi, però, già si conoscono. Come l’Italia, anche Spagna e Francia hanno fatto un passo indietro, rispettivamente del 5,1 e del 5 per cento. In aumento le vendite Oltralpe del Gruppo Fiat (più 6,4% a luglio). A partire da gennaio, in Spagna, il solo marchio Fiat ha guadagnato il 13,7%.

Male invece Alfa (meno 19,4%) e Lancia (meno 4%).

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