Caro-benzina, s’infiamma la polemica di Pasqua

PROPOSTE Saglia (Sviluppo economico): «Presto il riassetto della rete. Più self-service»

C’è il ponte di Pasqua e il prezzo della benzina vola. Pasqua o Natale non fa differenza. Anzi, fa sospetta coincidenza. Colpa, dicono, delle quotazioni internazionali in crescita anche se i prezzi alla pompa restano sostanzialmente fermi. Almeno fino a martedì quando i rivenditori si troveranno di fronte un sostanzioso rincaro. Ieri mattina una sola compagnia, la Shell, aveva già ritoccato i prezzi di 0,3 centesimi la verde, portandola a 1,422 euro il litro. Non è dato di sapere quale sorpresa troveranno gli automobilisti al rientro dalle vacanze. Nonostante le decise smentite dei petrolieri, tuttavia, c’è chi grida alla speculazione. Come il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, il quale ha parlato di una imminente riforma strutturale del settore dei carburanti: «La situazione attuale - ha detto - è frutto della solita speculazione. Per questo il nostro provvedimento deve essere strutturale e può arrivare nel momento giusto che sarà questa primavera».
Tra i punti del riassetto anche l’aumento dei distributori automatici, la chiusura di un numero consistente di impianti attraverso incentivi del governo, la possibilità di vendere prodotti «non oil», di aumentare il numero di pompe bianche (quelle senza marchio), e la creazione di un mercato all’ingrosso più corposo. Una riforma che, ha detto Saglia, «non sarà facile», richiederà tempo e dovrà essere discussa con le Regioni.
«Quella italiana - ha aggiunto Saglia - è una rete inefficiente. Abbiamo 24mila distributori, contro i 10mila della Francia e i 15mila della Germania e questo porta a molte diseconomie e all’impossibilità di fare economie di scala». Ma esiste o no un cartello? Saglia presume di sì: «Lo abbiamo più volte segnalato all’Antitrust, ma anche il presidente Catricalà ha detto di non essere mai riuscito a dimostrarlo. Probabilmente perché quello che sembra un mercato superliberalizzato, visto che il prezzo cambia ogni giorno, in realtà diventa più oscuro e poco trasparente per i consumatori».
Intanto l’Unione Petrolifera interviene sulla polemica per ribadire «l’assoluta correttezza di comportamento delle compagnie», smentendo «qualsiasi collegamento o ipotesi di variazioni legate alle festività pasquali. Sono le solite accuse lanciate dalle solite associazioni dei consumatori al fine di trovare facile visibilità anche in assenza di modifiche significative nei prezzi, fermi da giorni. Evitiamo allarmismi ingiustificati nell’opinione pubblica».


Fin qui la risposta dell’Up al Codacons che ieri ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia. Per Codacons, infatti, «i rincari registrati nelle ultime settimane nei prezzi dei carburanti sono eccessivi. I listini sono a livelli preoccupanti e ai consumatori il pieno costa 10 euro in più dello scorso anno».

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