La casella di posta elettronica del "Giornale" continua ad essere subissata di lettere e mail da parte dei lettori. Ad ormai una settimana di distanza dal provvedimento di sospensione dell’Ordine dei giornalisti in merito alla vicenda Boffo, la solidarietà al direttore editoriale Vittorio Feltri non accenna a diminuire. Le lettere che seguono sono infatti un piccolo campionario fra le infinite che giungono da ogni parte d’Italia e perfino dall’estero.
Dalle ultime imprese si deduce che l’Ordine dei giornalisti è nato anche (o soltanto?) per richiamare i giornalisti all’ordine; ovviamente quando violano la deontologia professionale. Avendo seguito tutta la vicenda Boffo in diretta mi sto ancora chiedendo quali violazioni siano imputabili a Feltri in termini giornalistici (gli altri appartengono a sedi ben diverse, anche se non sempre... in ordine!). Il direttore ha semplicemente sostenuto il principio che chi predica pudicizia ad altri meglio lo farebbe con la patta dei propri pantaloni ben chiusa. E l’Ordine che fa? Essere processati da un sinedrio di farisei di tal fatta è certo una vergogna, ma esserne assolti sarebbe immischiarvisi; Feltri faccia l’unica cosa da farsi, e che a noi lettori interessa: se ne strafreghi!
Antonello Pisu
Cagliari
Non ho potuto unirmi al coro di proteste per quanto le hanno inflitto dall’Ordine (disordine) dei giornalisti, per motivi di lavoro. Sono allibita per quanto continua a succedere e per il doppiopesismo nei confronti della sinistra. La stimiamo profondamente e le siamo assolutamente vicini. Non sifaccia abbattere (ma leie’ un duro) e continui nella sua strada che è solo quella giusta: dire la verità.
Silvia Gandellini, Umberto Pelliciari
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Esprimo solidarietà al direttore Vittorio Feltri colpito da provvedimento in «stile bulgaro» di una censura che credevamo finita con la caduta del comunismo. Si vede che residui di quella mentalità continuano ad imperversare e a colpire «gli spiriti liberi». Vergogna!
Filippo Silvestro
Reggio Emilia
Per farsi onore, il direttore editoriale del «nostro» Giornale non ha bisogno delle sentenze dei vari quaquaraqua di giornata, i quali sanno soltanto ubbidire agli ordini di scuderia, quella di sinistra. La parzialità di certi lacchè non ci scoraggia! Caro Feltri continui sempre a usare il proprio cervello e la penna, al servizio della verità. Aspettiamo con ansia che finiscano i tre mesi d’infamia.
Rino Storchi
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Caro Direttore, non ho mai interloquito con un giornale, ma ora ho sento il bisogno di far giungere a lei i miei sentimenti di stima e di profonda e feroce rabbia che mi ha assalito avendo saputo della sospensione così ingiustamente inflittale. Che dire, non demorda, non ci abbandoni. Le sono, le siamo più vicini che mai. Forse la farò sorridere, per ora ho deciso di acquistare non più una ma due copie giornaliere del suo/nostro quotidiano! Poi vedremo.
Alberto Diamantini
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A Lei e alla redazione il nostro grazie per questa battaglia di libertà e onestà che coraggiosamente combattete anche per noi, cittadini inascoltati e sottovalutati.
Didy Salghetti Drioli, Maria Silvia Drioli, Camillo Zanuso, Vittorio Zanuso
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Tutta la nostra solidarietà e stima, convinti che alla fine di questa «vacanza forzata» tornerà più determinato che mai a raccontare tutto il marcio ed il veleno di questa Italia.
Mirella Fanfani e Loris Ceni
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La sua sospensione è un titolo di merito, la testimonianza della sua forza nel rimanere estraneo al servile circolo dei vili che vorrebbero farci credere di essere «maestri del pensiero» illudendosi che la gente perbene non li conosca per quel che sono e non li disprezzi.
Vanda Violi
Torino
Ho letto che non è ben chiaro il motivo per cui l’Ordine dei giornalisti abbia inflitto una sospensione di 3 mesi al direttore del Giornale . Ovvio: il presidente dell’Ordine con i consiglieri, i probi viri, i revisori dei conti, sono persone con tanto di nome e cognome. E pertanto facilmente rintracciabili. Ovvio anche che la decisione non è stata presa da loro in modo autonomo. Non è tutta farina del loro sacco. Lì c‘è lo zampino esterno. Lo zampino di chi ha il dente avvelenato per essere, forse, stato messo alla ribalta della cronaca rosa, gialla o nera. Pertanto l’Ordine dei giornalisti è stato alquanto vago nell’esprimere le motivazioni della censura, o del richiamo, o dell’ammenda pecuniaria, non avendo voluto infierire fino alla più grave delle sanzioni: la radiazione dall’Albo, pardon, dall’Ordine professionale. Se l’Ordine deve infatti prendersi qualche «gatta da pelare» per qualcuno, almeno qualche precauzione di riserva è bene che se la prenda.
Vittorio Giuliano Battistini
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Caro Feltri, non è solo un aberrante doppiopesismo quello che l’ordine (con la o rigorosamente minuscola) dei giornalisti ha applicato nei suoi confronti, ma è un precedente che si rivolterà contro chi l’ha perpetrato. Ne sono convinto. E, tanto per cominciare, diamoci da fare per abolirlo. Per abolire quell’entità inutile gestita da giornalisti mancati, fannulloni, invidiosi, faziosi, improduttivi, boriosi ed imbecilli che si riempiono la bocca di «libertà di stampa» di cui non conoscono neppure il significato. Per non parlare di chi, soprannominato «barbapapà», voltagabbana incallito, chiede la sua defenestrazione dal mondo giornalistico che appare sempre più un filosofo senza filosofia e uno scrittore senza idee. Ma quell’ex fascista di Fini, ora buonista di sinistra per convenienza, non si rende conto che tutti quelli che Scalfari ha appoggiato sono finiti male?
Massimo Castellani
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Il bavaglio a Feltri ricalca il tipico stile comunista (ammantare di legalità una vera porcata). Come mai non si processa Eugenio Scalfari per apologia del terrorismo e istigazione all’omicidio?Da ciò desumo che per l’Ordine dei giornalisti questi comportamenti non valgono un’azione disciplinare, tantomeno sono degni di nota. Allora il Giornale dovrebbe comportarsi di conseguenza e segnalare alcuni nominativi che potrebbero essere eliminati da qualche terrorista in erba, tanto non incorrerà in nessuna sanzione.
Paolo Zuffetti
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In questo momento così triste della nostra vita di cittadini delusi, la sua assenza dal Giornale si sente in modo particolare. Per fortuna qualcuno ogni tanto la intervista in tv. Devo confessare che quando, due o tre mesi fa, lei iniziò a prospettare le difficoltà emerse clamorosamente in questi giorni, ritenni ci fossero esagerazioni nelle sue previsioni. Ora è evidente che lei aveva visto giusto! Per questo credo sia importante che lei continui a scrivere un«fondo»al giorno in questi tre mesi di... punizione e che poi raccolga i suoi articoli in un best seller del 2011.
Franco Tarnassi
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Caro Vittorio, se a te hanno rifilato tre mesi, alla casta tanto cara a Gian Antonio Stella,che va dall’Annunziata passando per Fazio, Santoro e Gabanelli vari, ci vorrebbe la radiazione.
Enzo Bernasconi
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Sulla sospensione decretata dall’ordine (O minuscolo) non credo io possa aggiungere altro alle numerosissime considerazioni di coloro che, anche in modo molto autorevole, hanno commentato una palese ingiustizia. Mi si consenta però una riflessione: hanno sospeso il direttore e giornalista ma non sono riusciti a sospendere il «cittadino» Feltri. Allora come dice Jannacci «per vedere l’effetto che fa», perché il cittadino Feltri non scrive il suo pensiero nella rubrica delle «Lettere dei lettori » inviandolo magari non solo alla redazione del Giornale. Temi e tempi scanditi a piacere: chi legge le lettere vede e sa che ci sono «lettori scrittori» abitudinari e non per questosono stati mai rifiutati di una presenza.
Sarebbe educativo poi, e anche interessante, che la stessa lettera fosse spedita magari anche al Corriere e a Repubblica . Provare per... vedere. Sa di provocazione, ma a volte qualche «pannellata» ci può.
Carlo M. Leone
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La mia solidarietà al giornalista Feltri. Varrebbe la pena di valutare che niente di più della banalità Boffo sono stati in grado di censurare (l’Ordine dei giornalisti). Feltri ha scritto e detto tutti i giorni e da anni qualcosa di intelligente, di nuovo e di indipendente. Piaccia o non piaccia il suo pensiero originale. È già un risultato da record in Italia e oltre Italia.
Andrea Baldelli
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Amo leggere il quotidiano da quando ho scoperto la sua penna e quella dei bravissimi e graffianti giornalisti che lavorano con lei. La prego di resistere e di non smettere di scrivere.
Emanuela Damiani
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Esprimo la mia solidarietà, per ciò che è capitato. Purtroppo l’Italia è un luogo dove le persone che esprimono liberamente le proprie idee sono prese di mira da quella accozzaglia, di personaggi che hanno fatto della propria vita un continuo genuflettersi davanti al potere forte politico o economico. Da una parte li capisco. Senza protezione, molte di queste persone che cosa potrebbero fare? I correttori di bozze, forse?
Francesco Caiul
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Fini mi ha tradito, lei mai, caro Feltri.
Mi vien da dire «non molli» ma mentre scrivo penso che non è proprio il tipo capace di mollare... Stefano Merelli e-mail A presto e non si preoccupi sono disperati e hanno- da tempo- perso il senno. Gli italiani la sostengono, solidarietà piena a Vittorio Feltri.Cristina Sakka
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