Economia

Caro petrolio, bollette a rischio stangata

Il sottosegretario Valducci: il governo interverrà entro settembre

da Milano

La corsa del petrolio non accenna a fermarsi: il greggio resta sui massimi attestandosi a New York sui 66,15 dollari. E la benzina ha sfondato un nuovo record, superando una soglia psicologica cara agli automobilisti italiani: quella delle 2.500 «vecchie» lire al litro. Nei distributori della Q8, infatti, il carburante è a 1,292 euro al litro, secondo l'aggiornamento del ministero delle Attività produttive. E sull’onda del greggio corrono anche luce e gas, preparando la stangata d’autunno. Ma il governo, per bocca del sottosegretario alle Attività produttive Mario Valducci, annuncia «interventi certi entro settembre».
Senza misure calmieratrici «la situazione è grave», commenta Davide Tabarelli, esperto di tariffe del Rie (Ricerche industriali energetiche): da ottobre, le bollette rischiano un aumento del 5% per l’elettricità e del 3,5% per il metano, con un aggravio di circa 47 euro l'anno a famiglia. E se la corsa del petrolio non si fermerà, i rincari continueranno anche per i trimestri successivi: potrebbero arrivare fino a 110 euro l’anno a famiglia.
Già da ora, spiega l’esperto, la componente tariffaria legata all'andamento del greggio sui mercati internazionali ha registrato - in base ai dati, ormai pressoché definitivi, necessari per l'aggiornamento di ottobre - un rialzo del 20%. Questo significa un aumento di 2,9 euro al bimestre e di 17,6 euro su base annua sulla bolletta elettrica della famiglia tipo (3 kw impegnati e consumi da 225 chilowattora mensili). Sul fronte del gas invece l'aumento atteso per il primo ottobre, sempre in base alle stime definitive, si aggira intorno al 3,5%, che per l’utente medio (1.400 metri cubi consumati in un anno) equivale ad un incremento finale di 29,4 euro. Ma non è tutto: «Le stime - spiega Tabarelli- lasciano infatti intravedere un aumento del 4-5% per l'elettricità e del 3,9% per il gas dal primo gennaio 2006». L'allarme resterà alto, dunque, almeno fino ad aprile prossimo, sostiene il Rie. Le previsioni, che si basano sull’andamento delle quotazioni dell'oro nero nei periodi di riferimento per gli aggiornamenti trimestrali delle tariffe, non tengono però conto delle mosse calmieratrici annunciate dal governo.

A questo proposito, maggiori dettagli dovrebbero emergere entro il 10 settembre, quando la commissione Scajola consegnerà al ministro il suo lavoro di ricognizioni sui prezzi.

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