(...) di un liberale doc come G.B. Pittaluga - è stato il coordinatore metropolitano azzurro Roberto Cassinelli, come sempre ottimo e abbondante (e mai aggettivo fu più adatto al personaggio).
Cassinelli, che non a caso cita la lezione politica di Claudio Scajola, è il primo nel centrodestra ad occuparsi pubblicamente di un tema decisivo come le alleanze per le regionali, dopo unestate che ha visto alcuni suoi compagni di partito - fra cui anche gli ottimi Gigi Grillo, Michele Scandroglio e Alberto Gagliardi - scaldarsi con foga e passione per temi come la Biennale del Mediterraneo o la presenza di Carlà allinaugurazione del Nautico.
Oddio, sono battaglie che condividiamo e capiamo la loro importanza strategica per lo sviluppo e il futuro di Genova e della Liguria, ma pensiamo che quello sviluppo e quel futuro passino un po di più per il ritorno del centrodestra alla guida della Regione dopo limmobilismo di cinque anni di governo della fu Unione. E - come abbiamo spiegato - non si vince senza alleanze. Capisco alla perfezione il discorso della nostra carissima lettrice Luciana Grilli e lo condivido al cento per cento con il cuore, ma la mente mi porta inevitabilmente da unaltra parte. Del resto, lo ribadisco, il modello è quello di Silvio Berlusconi con la Lega nel 1999.
Il dibattito è aperto e continuerà nei prossimi giorni, a partire dagli interventi del senatore del Pdl Enrico Musso e del consigliere regionale azzurro Matteo Rosso, che si sono già prenotati, oltre che dei diretti interessati (udicini, «Pitta», niente da dichiarare?) e dei nostri lettori che si stanno appassionando al tema. Evidentemente capiscono la differenza fra vincere e perdere. E, pur scaldandosi per la Biennale del Mediterraneo, preferiscono la Quinquennale delle Urne.
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