Carretta ha già il lavoro in una coop

L’uomo che ha sterminato la sua famiglia è il contabile di un’azienda di parcheggi

da Forlì

Ferdinando Carretta ha già trovato lavoro dopo essere stato trasferito, circa un paio di settimane fa, con la formula della «licenza-esperimento» dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova) alla casa protetta «Tragitti» di Barisano, una frazione all'estrema periferia di Forlì. La sua nuova occupazione è all'interno della «Coforpol», una cooperativa sociale onlus che si occupa di gestire alcuni dei parcheggi più centrali di Forlì, ma anche di servizi di raccolta differenziata, spazzamento, pulizie di interni, e che vanta un'esperienza quasi trentennale in materia di reinserimento sociale.
Questa è la nuova vita di un uomo destinato a suscitare ancora dibattiti e polemiche sulle scelte che hanno portato alla sua libertà.
«Sì. Carretta è qui accanto a me in ufficio, ma altro non posso dire per rispetto della privacy», ha confermato con poche parole Adriano Gianelli, vicepresidente della Coforpol. Poco si sa sulle mansioni che il parmigiano svolge all'interno della cooperativa. Carretta, che può contare su un diploma di ragioniere, molto probabilmente è stato assegnato a qualche compito amministrativo che non preveda contatti con l'esterno. L'uomo, 44 anni, finora ha goduto a Forlì della libertà di uscire, con il solo vincolo di sottoporsi a controlli periodici da parte dei servizi sociali. Intorno a lui c'è tuttavia uno staff di professionisti che si alterna giorno e notte per tenerlo sotto controllo. Anche al lavoro, dunque, non dovrebbe godere di grande autonomia.
Carretta il 4 agosto 1989 sterminò la famiglia a Parma, uccidendo a colpi di pistola il padre Giuseppe, la madre Marta Chezzi, il fratello Nicola, gettando poi i corpi, mai ritrovati, in una discarica. Poi fuggì in Inghilterra, a Londra, dove lavorò come pony express fino al '98 quando, a seguito di una multa, venne scoperto.


Un anno dopo, al termine del processo, fu ritenuto dai giudici incapace di intendere e di volere al momento del triplice omicidio e destinato all'Opg lombardo, dove nel febbraio 2004 ottenne la semilibertà. A Mantova Carretta aveva frequentato anche un un corso Enaip di informatica.

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