"Il Carroccio boccia la giunta? Sia coerente e ritiri l’assessore"

Tra Pdl e Lega volano gli stracci. Dopo che la Lega sabato ha mandato l’avviso di sfratto per il 2011 al sindaco Letizia Moratti e al suo vice Riccardo De Corato, il centrodestra - dopo settimane di frizioni interne - si ritrova per fare quadrato attorno alla giunta. E per mandare a dire agli alleati che non accettano lezioni da chi la mattina «vota in giunta i provvedimenti e al pomeriggio va in piazza per manifestare contro»

Tra Pdl e Lega volano gli stracci. Dopo che la Lega sabato ha mandato l’avviso di sfratto per il 2011 al sindaco Letizia Moratti e al suo vice Riccardo De Corato, il centrodestra - dopo settimane di frizioni interne - si ritrova per fare quadrato attorno alla giunta. E per mandare a dire agli alleati che non accettano lezioni da chi la mattina «vota in giunta i provvedimenti e al pomeriggio va in piazza per manifestare contro». «Se il Carroccio ha tutte queste contrarietà sull’azione della giunta - attacca Carlo Fidanza, l’europarlamentare e consigliere del Pdl a Palazzo Marino - perché coerentemente non ritira il suo assessore, rinuncia alla presidenza della Sea e agli altri posti di potere che ha occupato in questi anni, sempre sputando nel piatto dove mangia». L’atteggiamento della Lega «è inqualificabile, mentre il Pdl nella manifestazione a Roma sabato ha dato l’ennesimo segnale di compattezza dell’alleanza invitando sul palco Bossi, i luogotenenti milanesi del Carroccio attaccano senza ritegno il Pdl, la Moratti e De Corato. Va bene che siamo in campagna elettorale, ma c’è un limite a tutto».
Il vicesindaco non incassa le accuse del capogruppo Matteo Salvini e del segretario regionale dei lumbard Giancarlo Giorgetti sulla gestione della sicurezza: «Sono eletto da trent’anni - ricorda De Corato - e venivo eletto quando Salvini andava ancora a scuola e anche quando andava al Leoncavallo. Siamo in campagna elettorale, parliamo dei temi e non facciamo polemiche sulle poltrone».
A esprimere il candidato sindaco per il 2011 «sarà il partito che ha più voti, e quindi ancora il Pdl - fa presente il capogruppo a Palazzo Marino Giulio Gallera -. I lombardi e i milanesi sanno premiare le persone che realizzano, fanno provvedimenti efficaci, non i partiti che la mattina in giunta li votano, con un assessore al tavolo (Massimiliano Orsatti, l’unico della Lega ndr) e qualche ora dopo organizzano manifestazioni di protesta». Poi ammette che nell’ultimo anno di mandato occorre un colpo di reni, «bisogna intensificare l’azione di governo portando a termine obiettivi prioritari come il Piano di governo del territorio e le metropolitane, ma anche prestare attenzioni alle manutenzioni, all’ordinaria amministrazione che viene percepita maggiormente dai cittadini». E se «il sindaco negli ultimi tempi ha adottato il metodo positivo di stare più in mezzo alla gente, ora dovrebbe spronare la sua squadra a fare altrettanto.

I consiglieri saranno al suo fianco». Tra i due litiganti, il Pd cerca uno spazio per non restare ancora con il cerino in mano: «Dobbiamo scegliere presto il nostro candidato e con il metodo delle primarie» ammette il capogruppo Piefrancesco Majorino.

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