Roma - Non solo pensioni e contributi previdenziali. Il ministero della Funzione pubblica sta progettando di allargare il bouquet dei servizi disponibili presso le tabaccherie e i punti Lottomatica anche ai certificati anagrafici e catastali a partire dal prossimo anno. In prospettiva tutte le pratiche per i documenti personali da fare ex novo o rinnovare dovranno essere effettuabili negli esercizi commerciali, nelle banche o alle poste. E anche nelle stazioni dei Carabinieri, rete che raggiunge capillarmente molti paesi d’Italia.
Il progetto «Reti amiche» del ministro Brunetta, che sarà presentato oggi insieme a Inps, Fit (Federazione italiana tabaccai) e Lottomatica, è destinato quindi a estendere il suo raggio d’azione verso tutti i settori della pubblica amministrazione. L’offerta si allargherà gradualmente: da settembre è prevista la possibilità di pagare le quote per il riscatto degli anni di laurea. Da novembre si potranno pagare i contributi per le colf e da gennaio 2009 i terminali saranno in grado di calcolare l’esatto importo degli oneri previdenziali per le collaboratrici domestiche, mentre i pensionati saranno in grado di rivolgersi a bar e tabaccherie per riscuotere parte della loro pensione. Analogamente, si potranno pagare i contributi per le prestazioni lavorative occasionali, i cosiddetti voucher.
«Tutta le rete dei tabaccai e di Lottomatica funziona come un punto di accesso per compiere interrogazioni o effettuare pagamenti o riscossioni», spiega il consulente del ministro Davide Giacalone ricordando che «attraverso i terminali si possono già pagare il canone Rai o il bollo auto: il principio è il medesimo».
La semplicità della tecnologia potrebbe pertanto consentire di ottenere un certificato mentre si beve un caffè senza perdere tempo in coda allo sportello. «Nel tempo massimo, che è quello dei primi mesi del 2009 - aggiunge Giacalone - potrebbero essere attivati anche servizi come la richiesta di certificazioni anagrafiche e catastali, ma non si può dire con sicurezza». Il condizionale è d’obbligo perché la burocrazia, ancora in molti casi, continua ad avere diritto di vita e di morte sul cittadino.
È il caso delle carte di identità elettroniche, il documento di identificazione con microchip incluso che avrebbe dovuto prendere il posto del vecchio documento cartaceo permettendo a tutti i cittadini di accedere ai servizi della pubblica amministrazione per via telematica. La decisione dell’esecutivo Prodi di abbassarne il costo a 20 euro ha scatenato una guerra a colpi di carte bollate tra Poligrafico dello Stato e Finmeccanica, precedentemente in società per realizzare le card. «Certo - osserva il consigliere - se ci fosse la carta di identità elettronica, ogni Pos (i terminali per pagare con il bancomat nei negozi, ndr) o lettore di banda magnetica potrebbe essere utilizzato come punto di raccolta per ogni certificazione».
Per i prossimi mesi, invece, almeno da questo punto di vista la situazione resterà invariata. «Anziché avere carte Inps, carte dei servizi e carte dei pensionati si potrebbe avere un’unica carta, ma ogni storia si presenta con le sue eredità», conclude Giacalone.
Cambierà tutto il resto e non è poco.
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