Carta e penna: come sempre, ma intelligenti. La penna digitale, ideata e brevettata dalla svedese Anoto e distribuita in Italia dal Gruppo Sistematica, è la nuova tecnologia che consente il trasferimento di informazioni in tempo reale dal modulo cartaceo al PC, razionalizzando l'abituale percorso di una pratica pubblica o privata e, soprattutto, facendo recuperare costi.
Dalla carta al PC, il passaggio è semplice e rapido: la penna digitale scrive su un modulo cartaceo, quasi del tutto identico a quello in uso (ad esempio, la multa dei vigili urbani ), su cui è stampato il codietto «pattern», un reticolato di minuscoli puntini di colore grigio chiaro, che consente alla telecamera posta nella penna di leggere digitalmente e incamerare in una memoria temporanea il percorso dello scritto. A questo punto si spunta con la penna la sezione del foglio che corrisponde al cosiddetto Magic Box (il segnale di invio): i dati possono quindi essere trasmessi via Bluetooth ad un telefono cellulare, che li invierà al server di elaborazione, o attraverso una porta USB del computer. A questo punto il documento è completamente dematerializzato .
L'innovazione principale della penna a sfera digitale è la sua semplicità: pur incorporando sofisticate componenti elettroniche (una micro-camera digitale, una unità di processamento immagini, una memoria ed una ricetrasmittente Bluetooth), ha l'aspetto di una comune penna, e si utilizza nello stesso modo: la si attiva togliendo il cappuccio, la si "spegne" rimettendolo.
Sono infinite le opportunità di applicazione di questa tecnologia.
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