Cartelle pazze a Begato, colpa del Comune

E’ stato svelato il mistero delle cartelle pazze della Gestline che sono state inviate a quasi tutti gli abitanti della Diga di Begato. Ieri infatti il Comune di Genova si è assunto la responsabilità dell’inattesa, e sbagliata, corrispondenza, giunta a chi invece, la tassa sulla spazzatura, l’aveva regolarmente pagata. Molti abitanti della Diga infatti in questi giorni si erano trovati nella cassetta delle lettere la missiva della società di recupero crediti della Gestline, che questa volta non è responsabile di alcun errore, umano o elettronico che sia. Le lettere chiedevano di saldare importi che variavano da 700 a 900 euro, decisamente troppi per chi magari abita solo nelle case popolari gestite da Arte.
In realtà da subito si era capito quale poteva essere l’inghippo: Arte infatti ad ottobre aveva cambiato tutti gli interni degli abitanti della Diga. Così chi prima abitava all’interno 30 si è visto spostare, ad esempio, al novanta. Questo, dice Arte, perchè alcuni appartamenti non sono stati «ricollocati». Fatto sta che il computer ha scordato di memorizzare il cambiamento o più semplicemente «Un ufficio - come ci spiega il Comune - ha omesso di dire all’ufficio vicino la variazione degli interni.

Così il computer ha sommato la bolletta del nuovo numero di appartamento con quello vecchio, anche se la bolletta era stata regolarmente pagata».
La Gestline in questo caso non ha fatto altro che rimandare chi chiedeva spiegazioni agli uffici comunali. Ieri la conferma: gli abitanti della «Diga» sono stati vittima di un’altra cartella pazza.

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