Paola Balsomini
Le cartelle pazze della Gestline sono arrivate anche a Begato. Ma questa volta ad essere stati travolti da una vera e propria pioggia di rifiuti sono stati quasi tutti gli abitanti della cosiddetta «Diga». Perchè ad essere sotto accusa secondo lagenzia di recupero crediti del Sanpaolo è proprio la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Così, in pochi giorni, quasi tutti gli inquilini del civico numero 90 si sono trovati in cassetta bollette da capogiro: 900 euro a nucleo familiare per un anno di spazzatura, teoricamente non pagata. Teoricamente, perchè gli abitanti delle case di Arte dicono di essere in regola e oltre a questo in alcune cartelle non è segnalato nemmeno lanno incriminato: «Entro il 28 febbraio - spiega la lettrice del Giornale Vittoria Iacopi - dovrei versare 733 euro e 52 centesimi. Adesso sono sola e prendo 512 euro di pensione. Non so nemmeno qualè lanno in cui non avrei pagato la tassa, mentre ai miei vicini sono arrivati anche 4 anni di pagamenti arretrati». Ma lodissea non è ancora finita: «Ci siamo recati alla Gestline che ci ha rimbalzato al Comune, che sarebbe ente creditore. Il problema è che a Tursi non è possibile parlare con nessuno, mentre in via DAnnunzio ci hanno detto che è obbligatorio prendere appuntamento». Gli abitanti della Diga hanno quindi deciso di organizzare una vera e propria spedizione, con quasi venti nuclei familiari coinvolti. Questa mattina la «Diga» si sposterà verso il centro cittadino per tentare di avere qualche spiegazione.
Ovviamente non poteva mancare nemmeno un pizzico di «giallo»: ad ottobre infatti Arte, che gestisce le case di proprietà del Comune, ha deciso di cambiare gli interni. «É come se ci avessero cambiato casa, anche se siamo sempre qua. Siamo giudicati poveri ma siamo gente onesta. Abbiamo sempre pagato e ora non riusciamo a capire cosa stia succedendo. Però siamo preoccupati, perchè sono cifre alte e qualcuno è invalido o anziano. Passiamo le giornate al telefono con il Comune per individuare lerrore e questo non è giusto».
E se a Begato sono alle prese con cartelle pazze, gli abitanti del Cep da questanno dovranno pagare 60 euro per prendere lascensore tra via Novella e via Montanella. A segnalare la curiosità è Serafino Ferrando: «Quando gli abitanti di via Novella si insediarono nelle loro case lascensore non cera, poi lanno scorso fu inaugurato e il servizio era gratuito. Ora abbiamo trovato la lettera che ci comunica che dobbiamo pagare cinque euro al mese a famiglia».
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